Pellet, come cambia lo standard ENplus®

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Si è concluso dopo quasi cinque anni il processo di revisione dello schema di certificazione standard del pellet: maggiore tracciabilità e sorveglianza, nuovi parametri e governance trasparente. Tutte le novità.

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Si è concluso il processo di revisione degli standard ENplus®.

Con la pubblicazione dei nuovi documenti di certificazione (vedi in basso), che introducono profonde modifiche nei requisiti di prodotto e di processo del pellet certificato, si chiude ufficialmente la revisione degli standard della certificazione ENplus®, lo schema di qualità del pellet numero uno al mondo che certifica circa l’80% del pellet impiegato nel segmento domestico/premium in Europa.

Va in pensione il vecchio manuale ENplus®, sostituito da tre distinti Standard ENplus®:

  • ENplus® ST 1001: requisiti per le aziende
  • ENplus® ST 1002: requisiti per gli Organismi di certificazione e di analisi
  • ENplus® ST 1003: requisiti per l’utilizzo del marchio registrato ENplus®.

Big bag equiparati al pellet sfuso

A seguito della revisione ai big bag saranno applicati i medesimi requisiti richiesti al pellet sfuso. Le aziende che acquistano, movimentano e rivendono big bag dovranno valutare attentamente la necessità di ottenere una propria certificazione ENplus®, per evitare che si interrompa la catena certificata.

Maggiore tracciabilità lungo tutta la filiera

Per garantire una più facile individuazione delle cause di eventuali prodotti non-conformi, le aziende certificate dovranno irrobustire la tracciabilità dei propri fornitori di pellet sfuso.

Le grafiche dei sacchi dovranno includere un numero di serie che permetta l’identificazione dell’azienda che ha curato il confezionamento del pellet, la data e la linea d’insacco.

Nuovi parametri del pellet e auto-monitoraggio

Un’azienda che dispone di più siti potrà ora beneficiare di un’unica certificazione multi-sito.

In linea con la revisione della norma tecnica ISO 17225-2, già in vigore da giugno 2021, le analisi del pellet si estenderanno a tre nuovi parametri: densità particellare, quantità di particelle fini grossolane e quantità di pellet con lunghezza inferiore a 10 mm.

Sono stati inoltre introdotti nuovi e più dettagliati requisiti legati alle attività di auto-monitoraggio aziendale, sia del processo produttivo, sia delle fasi di caricamento (es. riempimento dell’autobotte) e confezionamento del pellet.

Novità sulle verifiche ispettive

L’Organismo di certificazione compie le proprie verifiche iniziali, annuali di sorveglianza e di ricertificazione, fisicamente e in loco: le ispezioni da remoto saranno consentite solo in casi specifici. Per garantire la continua conformità del pellet ENplus® ai requisiti di qualità sarà introdotto un ulteriore campionamento annuale “a sorpresa” presso i produttori certificati e le stazioni d’insacco.

L’Organismo di certificazione dovrà individuare e classificare le non-conformità (maggiori e minori), mentre l’azienda dovrà analizzare le cause di tali non-conformità, proponendo adeguate azioni correttive, approvate e successivamente verificate dall’Organismo di certificazione.

Governance trasparente

La revisione introduce anche un maggiore livello di credibilità dello schema ENplus®, prevedendo il processo di accreditamento dello schema stesso e richiedendo agli Organismi di certificazione di ottenere un accreditamento specifico per le proprie operazioni ENplus®.

L’introduzione di un “Programma per l’integrità della certificazione” permetterà di valutare sistematicamente le performance degli Organismi di certificazione.

Anche gli ispettori saranno tenuti a dimostrare la conoscenza del settore forestale e le proprie esperienza, abilità e competenze, anche partecipando a specifici corsi di formazione e workshop ENplus®.

Infine, l’introduzione del “Programma per l’integrità della gestione dello schema ENplus®” mira a chiarire i diritti, i ruoli e le responsabilità degli organi di governo dello schema, inclusi gli Uffici nazionali ENplus®, prevedendo controlli interni ed esterni delle loro performance.

Periodo di transizione

Gli standard revisionati entreranno in vigore il 1° gennaio 2023. Tutti i nuovi certificati emessi dopo tale data dovranno già conformarsi ai nuovi requisiti di certificazione.

Le aziende già certificate prima di tale data dovranno conformarsi ai nuovi requisiti entro il 1/1/2024 (periodo di transizione di un anno) e la conformità ai nuovi requisiti sarà valutata dall’Organismo di certificazione nel corso della successiva ispezione periodica.

Il commento di AIEL

AIEL, Associazione italiana energie agroforestali, che ha partecipato alla revisione in qualità di membro dello European pellet Council (EPC) e Organismo di gestione della certificazione ENplus® in Italia, stima che i nuovi requisiti ENplus® influiranno direttamente sulla qualità di oltre l’80% del pellet consumato in Europa nel settore domestico.

La revisione è frutto di un lavoro di quasi cinque anni che incontra le aspettative del mercato e degli operatori italiani grazie a una maggiore tracciabilità e trasparenza lungo tutta la filiera di approvvigionamento, a cominciare dai controlli aggiuntivi a sorpresa presso i produttori e le aziende di confezionamento volti a tutelare i consumatori e i commercianti “di filiera” sull’effettiva qualità dei prodotti.

L’introduzione del bilancio dei volumi e l’irrobustimento dei requisiti di tracciabilità mira a contrastare le sacche d’illegalità ancora presenti nel mercato, per evitare che pellet non certificato, anche sfuso, venga offerto in modo fraudolento come certificato ENplus®.

Sui sacchi di pellet sarà prevista la stampigliatura di un numero di serie che permetta l’individuazione dell’azienda di confezionamento e del lotto di produzione.

La gestione dei reclami viene migliorata con nuovi meccanismi di garanzia sia per i consumatori sia per le aziende certificate: saranno considerate le analisi effettuate da qualsiasi laboratorio accreditato (non solo quelli riconosciuti ENplus®) ma i costi legati alle contestazioni infondate e puramente commerciali saranno addebitati ai reclamanti.

Anche l’utilizzo del marchio ENplus® viene migliorato: a certe condizioni, i rivenditori non certificati potranno comunicare e valorizzare con più efficacia la certificazione dei prodotti ENplus® offerti – cosa che, paradossalmente, finora non era ammessa.

I nuovi programmi per l’integrità e la governance del sistema di certificazione sistema introducono efficaci meccanismi di controllo sulle attività degli Uffici nazionali ENplus e degli Organismi di certificazione, per garantire l’applicazione uniforme dei requisiti di certificazione – in primis, i criteri di verifica e approvazione delle grafiche di prodotto.

“Sono personalmente orgoglioso di questo traguardo, a cui abbiamo partecipato fin dai suoi primordi – commenta Matteo Favero, Responsabile area biocombustibili legnosi e certificazioni di AIEL -. Le prime riunioni sui princìpi di revisione risalgono al 2018 e, successivamente, ho contribuito partecipando attivamente ai lavori del comitato internazionale di revisione degli standard ENplus®”.

“Più di recente – prosegue Favero – la presenza nel Comitato direttivo dello European Pellet Council ha contribuito all’approvazione definitiva dei nuovi standard di certificazione, dopo un confronto serrato tra Bioenergy Europe/EPC e l’associazione tedesca DEPI degli standard ENplus®. L’impegno di AIEL è stato costante e ha permesso che il mercato italiano fosse rappresentato da ben tre esperti di alto profilo, su un totale ristretto di 15 partecipanti al comitato di revisione. In Italia, le aziende associate sono state coinvolte in ampie consultazioni – tra le più partecipate in Europa – sui temi della revisione. Ora si apre la sfida dell’applicazione pratica dei nuovi requisiti. Anche in questo caso l’Italia si farà trovare preparata a giocare il ruolo che merita nello scenario internazionale”.

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