Come già abbiamo raccontato in altri articoli, il solare termico è una tecnologia che può contribuire alla decarbonizzazione delle reti di calore.
Una soluzione necessaria per rispondere ai requisiti della Direttiva Europea sull’efficienza energetica, con particolare riferimento all’articolo 26, dove sono fissati i criteri per definire il teleriscaldamento efficiente.
Decarbonizzare la fornitura di calore intervenendo direttamente sulle reti di teleriscaldamento, inoltre, si presenta come una soluzione particolarmente efficace rispetto all’implementazione di molti impianti di piccola taglia, con evidenti vantaggi in termini di costi (per effetto scala), efficienza di prestazione (legata anche a una gestione maggiormente professionale del sistema), semplicità impiantistica e più facilità di penetrazione massiccia delle rinnovabili termiche.
L’Italia è indietro… ma non troppo
Un impianto solare termico, secondo la taglia e la tecnologia, può coprire fino al 100% del carico estivo della rete di teleriscaldamento, legato ai consumi di acqua calda sanitaria, corrispondente a una copertura media annuale tra il 10% e il 20%.
Combinando l’impianto, inoltre, con un accumulo stagionale di calore, che immagazzina (ad esempio nel terreno) l’eccesso di energia termica prodotta in estate per poi utilizzarla in inverno, si può arrivare a percentuali di copertura molto più elevate, anche fino al 50%.
Anche in Italia, esistono ormai diversi esempi di questa soluzione tecnologica, come quelli realizzati nelle reti di Varese, Verona, Torino e, molto recentemente, di Racconigi, in provincia di Cuneo.
In Germania un programma ambizioso
La Germania è uno dei Paesi europei che più ha scommesso sull’introduzione di rinnovabili e calore di scarto nelle reti di teleriscaldamento per decarbonizzare il settore del caldo e del freddo.
Particolarmente interessante, nell’ambito del Piano Nazionale per l’Energia e il Clima del Paese tedesco, è un ambizioso programma, già operativo, che mette sul piatto quasi 3 miliardi di euro per finanziare questo tipo di progetti, sia sul lato realizzativo, che su quello degli studi preliminari di fattibilità.
Questo ultimo aspetto può rivelarsi decisivo soprattutto nel caso di piccole e medie reti, dove spesso si può integrare il solare termico. Nel caso di queste reti, infatti, il costo delle valutazioni tecniche iniziali si può spesso rivelare un ostacolo insormontabile a meno che non intervengano sistemi di supporto specifici, come questo programma nazionale.
Più in dettaglio, il piano prevede che studi di fattibilità e programmi di trasformazione delle reti verso la decarbonizzazione siano finanziati fino al 50%, mentre la percentuale di copertura di interventi in reti esistenti o di realizzazione di nuove infrastrutture efficienti dipende dalla quota di rinnovabili prevista.
Un caso esemplare
Il centro tedesco di Sondershausen, situato tra le più famose città di Kassel e Lipsia, si trova nella regione della Turingia, nella valle del fiume Wipper, e conta circa 21mila abitanti.
La locale rete di teleriscaldamento ha installato nel 2022 un innovativo sistema di cogenerazione ma, nell’agosto del 2024, l’azienda municipale che gestisce la rete, la Stadtwerke Sondershausen GmbH, ha fatto un passo ancora più rilevante nella direzione della decarbonizzazione.
Proprio nel contesto sopra descritto, infatti, è stato installato un impianto solare termico che, grazie a una superficie di collettori pari a circa 6.000 metri quadrati, è in grado di garantire una potenza termica di 4,7 MW.
Il sistema solare termico è accoppiato a un serbatoio di accumulo del calore con una capacità di 1.000 metri cubi che, in inverno, può essere utilizzato anche per immagazzinare l’energia termica proveniente dalla vicina centrale di cogenerazione.
CHP e power-to-heat
L’azienda municipale di Sondershausen ha realizzato questa unità CHP con una potenza elettrica di 1,56 MW nel sito di cogenerazione esistente presso la “Östertalschule”. Un sistema power-to-heat con una potenza di 600 kW, che genera calore dall’elettricità in eccesso, completa infine la configurazione impiantistica.
Una strada lunga 650 metri, già completata, collega questi due impianti con la centrale solare termica del sito “Auf dem Schwichensberge”.
Dall’estate del 2024, grazie all’apporto solare, la percentuale di calore generato in modo neutrale per il clima a Sondershausen è salita al 25%, di cui il 12% proveniente dal solare termico, mentre la percentuale di calore generato dalla cogenerazione è cresciuta a circa il 65%.
Teleriscaldamento e pianificazione locale
Trattandosi di investimenti infrastrutturali, la realizzazione di nuove reti di teleriscaldamento o la decarbonizzazione di quelle esistenti si configurano come piuttosto rischiosi e, perciò, vale la pena ribadire ancora una volta come programmi simili a quello tedesco sopra descritto o strumenti analoghi (fondi di rotazione, di garanzia, ecc.) siano un aspetto chiave per contingentare tali rischi.
Per concludere, un altro elemento fondamentale nel percorso verso il teleriscaldamento efficiente, che impiega grandi quantità di energia rinnovabile e di calore di recupero, sarà sicuramente il recepimento dell’articolo 25.6 della Direttiva Europea sull’Efficienza Energetica (EED), recentemente revisionata.
Questo comma prevede che le città con più di 45.000 abitanti sviluppino un piano energetico locale specifico su riscaldamento e raffrescamento nel quale, chiaramente, le reti di teleriscaldamento possono e devono giocare un ruolo centrale.