Non basta semplificare, bisogna decarbonizzare

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Dalle proposte del Coordinamento FREE, come superare gli ostacoli alla diffusione delle fonti rinnovabili in Italia.

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Non basta semplificare. Occorre semplificare avendo presente la finalità di tali semplificazioni: la decarbonizzazione.

Si continuano a incentivare le fonti fossili, si utilizza lo scudo della difesa del paesaggio, si ostacola l’utilizzo delle aree inutili e dismesse e non si parla di sviluppo degli accumuli e delle comunità energetiche, capisaldi della generazione distribuita dell’energia.

Nelle proposte del Coordinamento Free, all’Atto della Camera n. 3146 sulle semplificazioni inviato alle Commissioni parlamentari, è evidente la necessità di semplificare gli iter realizzativi per tutte le rinnovabili.

Sono proposte circa l’importanza di rispettare i termini per l’adozione della Via (art. 20) con una gestione trasparente delle autorizzazioni in itinere, a semplificazione per impianti di accumulo (art. 31), al supporto agli impianti agrovoltaici (art. 31), alla deroga per gli Impianti fotovoltaici su terreni agricoli (art. 31), al repowering degli impianti in Pas (art. 32).

Partendo dal ruolo del Ministero della Cultura: nessuno vuole aggredire le zone vincolate, ma per tutto il resto occorre eliminare un parere a carattere ostativo.

Esempio tipico riguarda le aree boscate, perché la tutela dei boschi è un tema soprattutto di conservazione della biodiversità, oppure quello dei pannelli solari a servizio di edifici non vincolati nei centri storici che, se integrati nella configurazione delle coperture, non devono essere soggetti ad autorizzazione paesaggistica.

Quando gli impianti fotovoltaici sono previsti in zone a destinazione industriale, produttiva o commerciale, va eliminato il limite dei 10 MW.

In tutto il mondo cresce l’utilizzo d’impianti “agrovoltaici”, caratterizzati da un’autoproduzione che non impedisca, anzi incentivi, l’attività agricola.

Alla presenza di una definizione chiara, si deve ammettere una procedura semplificata per interventi contenuti in una certa dimensione. Prevedendo che l’interruzione dell’attività agricola porti alla revoca dell’autorizzazione.

Se l’obiettivo del Superbonus è di spingere la riqualificazione energetica degli edifici, occorre semplificare gli interventi per la realizzazione di cappotti termici, il retrofit di edifici con la ridefinizione delle superfici vetrate e delle facciate, l’acceso agli incentivi per questi interventi condizionandolo a risultati più ambiziosi di classe energetica.

Altrettanto importante è velocizzare la valutazione delle pratiche di condono giacenti che impediscono l’accesso al superbonus di immobili che sono in regola.

Lo sviluppo del biometano è un’opportunità per il sistema energetico, per le aziende agricole ed è un esempio di promozione dell’economia circolare e nel settore trasporti il suo utilizzo è frenato. La misura proposta da FREE è finalizzata a sostenere la produzione di biometano agricolo nel settore dei trasporti.

Infine, c’è anche l’idroelettrico, un settore che si augurava di dare nuovo slancio agli iter autorizzativi, decisamente complicati e troppo lunghi; in presenza di provvedimenti regionali diversi che hanno causato disomogeneità e confusione negli operatori, costretti a modificare le loro strategie, a seconda della Regione.

Si propone una regolamentazione capace di riunire tutte le autorizzazioni, concessioni e pareri necessari per la realizzazione di un impianto idroelettrico in un unico procedimento, contempi certi, semplificando e razionalizzando le procedure, con una riduzione di tempi e di costi, risolvendo anche la problematica della concessione di derivazione.

L’articolo è tratto dalla rivista bimestrale QualEnergia (n.3/2021). Titolo originale: “Semplificazioni sostenibili”.

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