Con il Dpcm 17 settembre 2024, pubblicato la scorsa settimana sul portale web del Governo, sono stati definiti contenuto, modalità e termini delle informazioni da trasmettere all’Enea e al Portale nazionale delle classificazioni sismiche per usufruire delle detrazioni fiscali al 110% su interventi di efficientamento energetico e antisismici.
E’ tenuto a trasmettere i dati chi entro il 31 dicembre 2023 ha presentato la comunicazione di inizio lavori asseverata, o l’istanza per il titolo abilitativo per la demolizione e la ricostruzione, e che alla stessa data non ha concluso i lavori, oltre a chi ha presentato tale comunicazione o istanza a partire dal 1° gennaio 2024, a prescindere dallo stato dei lavori
Secondo il Dpcm (disponibile in basso) l’invio delle informazioni all’Enea deve contenere i dati catastali relativi all’immobile oggetto degli interventi, l’ammontare delle spese sostenute entro il 30 marzo 2024, l’ammontare delle spese che prevedibilmente saranno sostenute tra 2024 e 2025 successivamente al 30 marzo di quest’anno, le percentuali delle detrazioni spettanti (leggi anche Superbonus 2024, come chiedere gli aiuti destinati ai redditi bassi).
Niente marcia indietro sulla remissione in bonis
Lo scorso 4 aprile è scaduto il termine per la comunicazione sulla scelta tra sconto in fattura e cessione del credito per la percezione delle detrazioni fiscali. Da allora ci sono stati alcuni interventi, tra cui quello dell’Associazione nazionale commercialisti, per chiedere di introdurre l’istituto della remissione in bonis in caso ci si accorga di errori o omissioni nelle pratiche inviate all’Agenzia delle Entrate.
L’orientamento negativo del Governo è stato confermato il 26 settembre in commissione Finanze della Camera, dove il sottosegretario al Mef Federico Freni ha chiarito che l’eventuale “adeguamento delle procedure” comporterebbe “l’impiego di notevoli risorse”.
Freni ha dunque risposto a due interrogazioni (in basso) spiegando come “occorra tener presente che la prima rata dei crediti” in questione “scadrebbe il 31 dicembre 2024 e, quindi, i cessionari avrebbero poco tempo, dopo la sostituzione della comunicazione errata, per utilizzare detta rata in compensazione tramite modello F24 nel termine suddetto”.
Il riordino delle detrazioni fiscali da parte del Governo
Allargando l’analisi dei più recenti interventi su fisco ed efficienza energetica, da segnalare anche l’intervento del 25 settembre in X commissione della Camera della viceministra al Mase Vannia Gava.
Rispondendo a un’interrogazione (disponibile in basso) è stato ricordato che il dicastero “intende rivedere il sistema delle detrazioni fiscali” per migliorare l’efficacia economica dei bonus e accelerare il conseguimento dei risultati energetico-ambientali (vedi anche Il Mase lavora su sei fronti per l’efficienza energetica).
In particolare, i criteri su cui si sta ragionando sono:
- durata almeno decennale dell’incentivo;
- attenzione alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva Epbd, come nel caso di prime case, classe energetica bassa e situazioni di povertà energetica;
- benefici ridotti per gli interventi singoli e benefici crescenti in funzione della performance energetica raggiunta;
- tetto di spesa annua complessivo per la misura e costi massimi specifici omnicomprensivi per gli interventi;
- strumenti di supporto da affiancare, come finanziamenti a tasso agevolato che possono arrivare a coprire tutti i costi di investimento, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica, anche tramite l’individuazione di sinergie con la riforma del Fondo nazionale efficienza energetica.
Il superbonus nel Piano strutturale di bilancio
Il 28 settembre la Presidenza del Consiglio dei ministri ha trasmesso alle Camere il Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029.
Nel documento si segnala come “le misure adottate dal Governo per arrestare la corsa del superbonus stiano producendo i risultati auspicati”.
Nonostante ciò, “la discesa del rapporto tra debito pubblico e Pil nei prossimi anni, soprattutto nel periodo 2024-2026, sarà frenata dall’impatto sul fabbisogno di cassa dello Stato delle compensazioni d’imposta legate ai superbonus edilizi introdotti dal 2020”.