“Mobility as a Service” nelle città medie: spunti per un’adozione graduale

Il "Mobility as a Service" o MaaS può essere applicato nelle città medie? Il punto di vista di un'esperta nel settore. I cinque stadi di integrazione del modello. Come adottarlo in modo graduale.

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Il MaaS (Mobility as a Service) è una soluzione efficace per incentivare le persone a lasciare l’auto privata in favore di mezzi di trasporto condivisi.

Questo approccio unisce vari servizi di mobilità, pubblici e privati, all’interno di un’unica piattaforma digitale, offrendo agli utenti un’esperienza di viaggio fluida e su misura.

Sebbene il MaaS sia stato concepito inizialmente per risolvere i problemi di mobilità nelle grandi città, i suoi principi possono essere adattati anche a contesti urbani di dimensioni più contenute, con numerosi vantaggi, a partire dalla decongestione del traffico. Tuttavia, l’adozione di una piattaforma di mobilità integrata nelle città di dimensioni medio-piccole non è ancora particolarmente conveniente.

Vediamo quindi quali sono le principali sfide legate a questa implementazione e come le città più “coraggiose” potrebbero approcciarsi al MaaS in modo graduale.

Come funziona il MaaS

Come illustrato nell’immagine (fonte: TTS Italia), attraverso un’app o una piattaforma online, il MaaS permette non solo di pianificare un viaggio combinando diversi mezzi (bus, treni, taxi, car sharing, bike sharing, monopattini, ecc.), ma anche di prenotare e pagare in un’unica soluzione, senza dover acquistare biglietti separati. Il tutto scegliendo la soluzione su misura, come abbonamenti multimodali o pagamenti per il singolo uso.

Come ci racconterà più avanti l’esperta, un caso interessante italiano è quello di Genova, dove l’applicazione GoGoGe permette agli utenti di organizzare i propri spostamenti, sfruttando l’integrazione tra diverse opzioni di mobilità: treni (biglietti per tutte le destinazioni italiane), trasporto pubblico urbano (AMT), Genova Parcheggi (spazi per la sosta cittadina), e Genova Elettra, un servizio car sharing elettrico, in modalità flusso libero.

Intervista all’esperta

A Carlotta Gasparini, esperta di mobilità e trasporti e co-autrice dei Rapporti annuali MobilitAria, abbiamo chiesto di approfondire alcuni aspetti dell’applicazione di questo nuovo modo di concepire la mobilità, in particolare nei comuni meno grandi.

Dottoressa Gasperini, quali tecnologie sono necessarie per attivare un sistema MaaS efficace in una città media?

Implementare un sistema MaaS efficace in una città richiede l’integrazione di molte tecnologie: app mobili, big data, IoT, geolocalizzazione, cloud computing e intelligenza artificiale. Le tecnologie sono le stesse indipendentemente dal territorio prescelto. Questo è uno dei motivi per cui, a fronte di un investimento tecnologico della stessa portata, la remunerazione dello stesso in una città media potrebbe non essere sufficiente a coprire i costi.

I comuni dove trovano solitamente le risorse per realizzare questi interventi?

Le risorse possono avere un’origine sia privata che pubblica. In Italia, ad oggi, le principali risorse arrivano da fondi pubblici nazionali ed europei. Si pensi solo al PNRR e al Fondo Complementare, che hanno permesso di finanziare il progetto sperimentale MaaS4Italy. Le città di medie dimensioni potrebbero dover investire fondi pubblici nei servizi MaaS, perché il mercato da solo potrebbe non essere abbastanza redditizio per gli operatori privati.

Esistono modelli di business sostenibili per il MaaS nelle città medie senza dipendere troppo da fondi pubblici?

Attualmente il modello di business del MaaS è ancora in fase di studio. Si tratta di un paradigma molto recente che non ha prodotto dati sufficienti per definire la sostenibilità o meno di un modello di business. Più le iniziative MaaS prenderanno piede a livello nazionale e globale, più si potrà avere una visione più chiara.

Abbiamo casi di successo di città di medie dimensioni che hanno già adottato soluzioni MaaS?

Mi viene in mente Genova con l’applicazione MaaS GoGoGe lanciata a maggio 2022 in sinergia tra il Comune di Genova e AMT con il supporto tecnologico di Hitachi Rail e MyCicero. Tramite l’app, i cittadini di Genova possono accedere a diversi servizi di mobilità: TPL, parcheggi, car sharing free floating, rete Trenitalia.

Qual è la soluzione di MaaS più diffusa?

Il modello di paradigma più utilizzato attualmente è quello che MaaS Alliance definisce “Open Platform”: in questo modello, il sistema è basato sulla definizione di regole da parte dell’amministrazione comunale, che si pone come infrastruttura pubblica sulla quale gli attori del mercato possono costruire una soluzione MaaS.

Anche in Italia?

Sì, un esempio è il MaaS realizzato nel territorio piemontese, dove la governance locale ha definito le regole per una gestione efficace delle varie sperimentazioni MaaS nell’area.

Quali soggetti devono collaborare per la realizzazione di un MaaS locale?

Il modello MaaS è tanto più efficiente quanto più tutti i soggetti coinvolti collaborano verso un obiettivo comune. Un ruolo chiave è svolto dagli operatori dei servizi di mobilità, dalla sharing mobility e da quelli complementari, come le stazioni di ricarica elettrica e i parcheggi. Anche la governance locale è fondamentale, soprattutto per incentivare gli utenti ad adottare soluzioni più sostenibili.

I cinque stadi evolutivi del MaaS

Le considerazioni di Carlotta Gasparini evidenziano come l’implementazione efficace del MaaS possa risultare particolarmente complessa nelle città di dimensioni più ridotte, a causa dei notevoli investimenti richiesti.

Una possibile soluzione potrebbe consistere in un’adozione progressiva del sistema, iniziando con una base semplice che integri pochi servizi e ampliandosi nel tempo con l’introduzione di tecnologie più avanzate.

I “Cinque Livelli di Integrazione del MaaS“, descritti nelle “Linee guida per lo sviluppo dei servizi MaaS in Italia” (pdf) di TTS Italia, rappresentano il percorso attraverso il quale le città possono evolversi nel tempo. Vediamoli nel dettaglio:

Livello 0: nessuna integrazione

Questo è il livello di partenza, dove tutti i servizi di trasporto sono separati in base al tipo (autobus, treni, taxi, ecc.). Ogni operatore gestisce autonomamente le proprie informazioni, tramite app dedicate o altri canali, assumendosi la responsabilità di ciò che viene comunicato e dei servizi forniti.

Livello 1: integrazione delle informazioni

Al primo livello, le informazioni sui viaggi sono messe a disposizione tramite travel planner multimodali. Questi strumenti possono includere percorsi, orari e costi, ma non sempre in modo completo.

Gli utenti possono scegliere l’orario, il percorso o il mezzo di trasporto da utilizzare e gli operatori dei servizi di trasporto devono fornire i propri dati in maniera aperta e gratuita per alimentare il travel planner.

Livello 2: integrazione di prenotazioni e pagamenti

A questo livello, i servizi di travel planner si arricchiscono con funzioni che consentono agli utenti di “cercare, prenotare e pagare” il singolo viaggio in un’unica piattaforma.

Sebbene gli utenti possano accedere facilmente ai servizi di trasporto e fare tutto tramite una sola app, l’offerta di trasporti disponibili non è ancora abbastanza ampia da rappresentare una vera alternativa all’auto privata. Gli operatori del MaaS sono responsabili per la prenotazione, il pagamento e la validità del titolo di viaggio, ma non per il servizio di trasporto in sé.

Livello 3: integrazione dei servizi offerti

Al livello tre, il servizio MaaS offre una gamma completa di opzioni di trasporto, che possono essere acquistate singolarmente o tramite abbonamenti.

Il valore aggiunto di questo livello è che la piattaforma diventa davvero attrattiva per gli utenti, riuscendo a soddisfare tutte le loro esigenze di mobilità e costituendo così una reale alternativa all’auto privata.

Livello 4: Integrazione di Obiettivi Sociali

Il livello 4 va oltre la semplice integrazione dei servizi di mobilità perché il MaaS diventa uno strumento che promuove l’adozione di politiche pubbliche orientate alla riduzione dell’uso delle auto private e al miglioramento della qualità della vita nelle città.

Le amministrazioni pubbliche (comunali, regionali o nazionali) e le agenzie dei trasporti hanno un ruolo fondamentale nel guidare la direzione dei servizi, anche attraverso incentivi e politiche ad hoc.

Secondo TTS Italia, nel panorama internazionale, i progetti MaaS che si trovano al livello 3 di integrazione sono ancora pochi, tra cui il caso di Whim ad Helsinki, una delle prime esperienze in tal senso (Non c’è smart city senza smart mobility). In Europa, la maggior parte delle iniziative MaaS si trova ancora al livello 2.

Esempi di approcci graduali

L’approccio graduale consente di affrontare eventuali problemi che potrebbero sorgere durante l’implementazione del MaaS, permettendo di risolverli man mano.

Una possibile organizzazione dell’introduzione graduale potrebbe iniziare con una fase pilota in una città o in un’area specifica, limitando l’accesso a un numero ridotto di utenti. Questo approccio consente di raccogliere feedback e apportare modifiche necessarie prima di una distribuzione più ampia.

Oppure si potrebbe iniziare con l’integrazione di pochi mezzi di trasporto, come autobus, bici e scooter, per testare l’interazione tra i vari operatori. Solo dopo questa fase, si potrebbero aggiungere altri mezzi, come metropolitane, treni o car sharing.

Una volta integrati i primi servizi, si può ampliare la piattaforma con funzionalità aggiuntive, come la pianificazione del viaggio, la gestione dei pagamenti o i servizi on-demand.

Altro approccio riguarda il coinvolgimento progressivo degli utenti: l’accesso alla piattaforma può essere inizialmente riservato a un gruppo di utenti selezionato, come dipendenti di un’azienda o residenti di una zona, e successivamente esteso a un pubblico più ampio.

È fondamentale inserire gradualmente nel modello anche enti locali, come i comuni, le autorità di trasporto o i fornitori di mobilità, per garantire il rispetto delle normative e ricevere il supporto necessario.

Infine, è importante monitorare costantemente i risultati per effettuare aggiustamenti alla piattaforma e ai servizi offerti. La gestione dei feedback degli utenti e l’analisi dei dati di utilizzo consentiranno di ottimizzare l’esperienza nel tempo.

Sebbene il MaaS sia un modo di pensare gli spostamenti ancora poco maturo per le città di medie dimensioni, queste possono cominciare ad avvicinarsi al modello utilizzando diversi approcci graduali. In questo modo, l’implementazione del MaaS non sarà travolgente, ma si svilupperà progressivamente, riducendo i rischi e migliorando la qualità del servizio.

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