Ministero della Transizione ecologica, Cingolani delinea la strategia

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In due interventi il nuovo ministro ha spiegato la sua visione.

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“Una forte riduzione della domanda di energia, legata in particolare a un calo dei consumi nella mobilità privata oltre che nel settore civile; un cambiamento radicale del mix energetico a favore delle rinnovabili, unito a una profonda elettrificazione degli usi finali e alla produzione di idrogeno; un aumento dell’assorbimento garantito dalle aree forestali, attraverso una gestione sostenibile, il ripristino delle aree degradate e la riforestazione.”

Così, in un webinar tenutosi lunedì (link in fondo), il nuovo ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha riassunto le aree di lavoro del nuovo ministero, mentre oggi è tornato a parlare in pubblico in un altro incontro, fornendo una visione più globale delle sfide che abbiamo davanti.

Il Governo sta lavorando per un “cambiamento sostanziale del paradigma energetico italiano” che sarà principalmente guidato da investimenti in tecnologie innovative, infrastrutture intelligenti, sviluppo digitale, ha spiegato Cingolani nell’evento di lunedì (“Verso la Cop26: tra ripresa ed ambizione climatica”, organizzato dall’ambasciata italiana a Madrid, assieme al ministero spagnolo per la Transizione ecologica e la sfida demografica (Miteco), all’ambasciata britannica e al Real Instituto Elcano).

“Il Green Deal europeo – ha aggiunto – è lo strumento chiave per ristrutturare settori e attività critiche e accelerare la transizione verso economie a basse emissioni, resistenti al clima ed efficienti nell’uso delle risorse in modo giusto e inclusivo, un grande cantiere, in linea con l’accordo di Parigi e l’Agenda 2030″.

Nella Conferenza preparatoria della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, tenutasi oggi, invece Cingolani ha fornito più riflessioni generali che indicazioni su come si agirà (video in basso).

“Più lavoro sul concetto della transizione, più mi rendo conto di quanto sia importante sviluppare un modello adattivo basato sulla conoscenza della situazione e delle istanze presenti”, ha spiegato.

E ancora: “sostenibilità ed ecologia sostenibile – ha sottolineato – diventano concetti centrali per il futuro, basti pensare al fatto che adesso le aziende devono fare un bilancio di sostenibilità, in cui questi criteri siano quantificati, al fatto che anche i grandi investitori guardano alla sostenibilità come elemento essenziale, al fatto che il futuro dei nostri figli nei prossimi decenni dipenderà dalle scelte che facciamo oggi…queste sono le chiamate alle quali dobbiamo rispondere adesso. Non c’è più tempo”

Sul cambiamento climatico, dopo aver citato i dati allarmanti ormai noti, ha spiegato che “sia l’analisi che le soluzioni non possono essere formulate astraendoci dal contesto complessivo: come Italia, e come Europa, possiamo impegnarci quanto vogliamo ma se qualcuno dall’altra parte del pianeta non fa il suo dovere e non collabora, allora abbiamo poche leve per contrastare il Climate Change”.

Altro passaggio interessante quello su come decarbonizzare settori strategici: “abbiamo una grande sfida che è quella dei trasporti – ha spiegato il ministro – sull’elettrificazione, sul trasporto pubblico, sulla riduzione di mezzi privati, su sistemi che ci consentano di avere un’industria forte, di produrre progresso ma che nello stesso tempo sia il più sostenibile possibile. Ci sono sforzi enormi in progress, ma i grandi sistemi industriali sono energivori, quindi è necessario trovare giusto bilancio tra le esigenze di un’economia che genera lavoro e benessere e il fatto che questa economia non debba essere implementata a spese dell’ambiente in cui viviamo.”

Il video dell’evento del primo marzo (e qui il comunicato dell’ambasciata italiana a Madrid):

Il video dell’evento di oggi (e qui il comunicato del Mite):

L’intervento di Cingolani al convegno di oggi:

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