Mercato auto: crisi diesel, mini-boom elettrico, ma emissioni in salita nonostante il bonus

In sintesi i dati del mercato automobilistico in Italia ad aprile con i primi effetti del bonus/malus ecologico.

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Vendite in lieve ripresa, netto sorpasso della benzina sul diesel, boom delle immatricolazioni di vetture elettriche/ibride plug-in, livello complessivo di emissioni di CO2 in aumento: queste sono le principali tendenze che emergono dal mercato italiano dell’auto di aprile 2019.

Gli ultimi dati, ripresi dall’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) e dall’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) evidenziano una leggera risalita dopo tre mesi in costante flessione: +1,5% rispetto ad aprile di un anno fa, mentre resta il segno negativo (-5%) considerando il periodo gennaio-aprile 2019 vs gennaio-aprile 2018.

La tabella sotto (clicca per ingrandire), estrapolata da una nota dell’Unrae, riassume il quadro.

Più in dettaglio, si vede che ad aprile sono crollate del 22% le vendite diesel mentre sono aumentate quelle delle auto a benzina (+32,7%), tanto che la quota del gasolio è scesa al 40% circa del mix totale delle alimentazioni, dietro alla benzina che è salita al 45% del mercato complessivo.

Guardando ai primi quattro mesi del 2019, diesel e benzina sono ormai appaiati con quote del 43%: una notevole differenza in confronto allo scorso anno, quando il diesel stava ampiamente sopra il 50% delle vendite complessive in Italia.

Per quanto riguarda le auto elettriche “pure”, le immatricolazioni hanno sfiorato 1.200 unità ad aprile, +355% nel paragone con lo stesso mese del 2018, mentre si sono vendute quasi 9.500 vetture elettriche/ibride, di cui 471 sono plug-in ricaricabili alla presa di corrente, con un incremento cumulato del 29% su aprile dello scorso anno (ma le plug-in da sole hanno registrato un +152%).

Quindi il bonus/malus ecologico sta funzionando?

È ancora presto per una valutazione di ampio respiro, ma una nota dell’Anfia segnala che la pubblicazione del decreto attuativo del provvedimento (avvenuta l’8 aprile, vedi anche qui) “ha dato avvio alla prenotazione dei contributi all’acquisto di autovetture con emissioni di CO2 non superiori a 70 g/km, favorendo un incremento delle immatricolazioni di elettriche e ibride ricaricabili”.

Tanto che, prosegue la nota, “in circa 20 giorni, le prenotazioni hanno prodotto un dimezzamento delle risorse stanziate dal MiSE per la prima tranche del provvedimento, a riprova dell’alterazione del mercato generata da quest’ultimo”.

Tuttavia, si legge poi nella nota diffusa dall’Unrae, continua a crescere la CO2 media ponderata delle nuove auto immatricolate: +5,4% in aprile a 118,9 g/km e +6,5% nel periodo gennaio-aprile a 120,2 g/km.

Il punto, in definitiva, è che la quota percentuale dei veicoli elettrici a zero/bassissime emissioni di CO2 resta molto bassa in Italia, quindi la sua influenza non riesce ancora a farsi sentire a livello di riduzione complessiva della CO2 sul parco-auto venduto.

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