Shell prevede di costruire a Rotterdam il più grande impianto di idrogeno verde d’Europa, che sarà operativo nel 2025, ha annunciato mercoledì 6 luglio il gigante anglo-olandese dell’Oil & Gas.
Intanto, sempre in Olanda si preparano altre infrastrutture per l’idrogeno: l’azienda statale che possiede la rete gas, Gasunie, ha annunciato di voler costruire una rete nazionale che collegherà la domanda e l’offerta di idrogeno “senza emissioni di carbonio”: avrà una capacità iniziale di 10 GW, richiederà un investimento di circa 1,5 miliardi di euro e dovrebbe essere pronta nel 2027.
Secondo l’annuncio di Shell, il nuovo impianto, Holland Hydrogen I, sarà in grado di produrre fino a 60.000 chilogrammi di idrogeno rinnovabile al giorno grazie all’elettricità da un parco eolico offshore a Hollandse Kust, anch’esso in parte di proprietà dell’azienda.
L’idrogeno prodotto rifornirà la Shell Energy and Chemicals Park Rotterdam, sostituendo parte dell’utilizzo dell’idrogeno grigio all’interno delle strutture.
Quanto alla nuova rete per l’H2 annunciata da Gasunie, sarà composta per l’85% da gasdotti per il metano adattati, cosa che, spiega l’azienda, permette di spendere quattro volte meno rispetto alla realizzazione da zero di tutta l’infrastruttura.
La costruzione, si spiega, inizierà probabilmente dopo l’estate e partirà dalle regioni con un forte sviluppo dell’idrogeno, come Rotterdam e Groningen.
La rete dell’idrogeno (vedi immagine sotto) collegherà poi non solo i porti e distretti industriali tra loro e con i siti di stoccaggio dell’idrogeno, ma anche i paesi vicini, ha affermato Han Fennema, CEO di Gasunie, spiegando che si intende rendere operativo un collegamento con la Germania entro il 2025.
Ad aprile, Gasunie ha firmato un accordo con HES International, azienda specializzata nella logistica dei prodotti sfusi con sede a Rotterdam e con lo specialista olandese di stoccaggio di prodotti chimici e combustibili Vopak per sviluppare congiuntamente un terminal per l’importazione di ammoniaca verde come vettore per l’idrogeno, che dovrebbe essere operativo dal 2026.