Idrogeno e acciaio verde, avanzano i progetti nel nord Europa

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Le iniziative di Blastr Green Steel in Finlandia e H2 Green Steel in Svezia. Intanto in Italia arrivano gli avvisi delle regioni con i contributi per produrre H2 verde in aree industriali dismesse.

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Produrre acciaio green a basse emissioni di CO2 è una delle maggiori sfide della transizione energetica e le iniziative in questo settore si stanno moltiplicando in vari Paesi Ue, soprattutto in quelli nordici.

In Italia, intanto, diverse regioni stanno pubblicando gli avvisi, attuativi del Pnrr, per assegnare i contributi per la produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse (si veda ad esempio il bando del Piemonte).

Tra i progetti più recenti e di più grandi dimensioni in ambito europeo, è da segnalare quello di Blastr Green Steel in Finlandia.

La società norvegese sta pianificando un investimento da 4 miliardi di euro per costruire una acciaieria “verde” nella zona industriale di Inkoo, grazie a una lettera di intenti siglata con la società energetica finlandese Fortum per un utilizzo esclusivo di tale zona.

A Inkoo sorgeva una grande centrale a carbone, completamente dismessa nel 2020; il sito offre molti vantaggi per un riutilizzo industriale, tra cui la presenza di un porto e un ottimo collegamento alla rete elettrica.

Blastr, spiega una nota, effettuerà gli studi preliminari, i piani e le valutazioni di impatto ambientale necessari per portare avanti il progetto.

Obiettivo è produrre 2,5 milioni di tonnellate di acciaio low carbon dal 2026.

La nuova acciaieria per i processi industriali utilizzerà idrogeno verde, ottenuto in loco con elettrolizzatori alimentati con fonti rinnovabili, al posto del carbone.

Blastr ricorda che attualmente la produzione di una tonnellata di acciaio genera circa 1,9 tonnellate di CO2; con il nuovo impianto, si punta a ridurre le emissioni complessive del 95% rispetto ai metodi tradizionali.

Intanto in  Svezia avanza il progetto per una acciaieria green a Boden, nel nord del Paese scandinavo, sviluppato dalla società svedese H2 Green Steel.

Obiettivo è produrre 5 milioni di tonnellate di acciaio “pulito” dal 2030.

La società, sottolinea una nota, ha appena siglato una lettera di intenti con Mobilaris (fornitore di tecnologie smart per applicazioni industriali) per utilizzare soluzioni digitali durante la costruzione e la futura gestione della fabbrica.

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