Sempre più famiglie decidono di installare un impianto fotovoltaico per autoprodursi l’energia elettrica. Cosa fattibile anche se vivono in condominio.
Un recente progetto sviluppato da DM Energy Srls per un cliente privato, residente in un condominio a Roma, riguarda un impianto in esercizio dal novembre 2023 con potenza da 10,08 kW che utilizza tecnologia SMA, posizionato sul tetto dell’edificio condominiale e collegato a una cabina elettrica e ad un gruppo di accumulatori, entrambi posti sul terrazzo al V piano di proprietà del privato (vedi foto).
Con una produzione annua di circa 12.900 kWh, l’impianto FV è progettato per soddisfare le diverse esigenze domestiche come la produzione dell’acqua sanitaria con pompa di calore (PdC), la climatizzazione con PdC inverter e un piano cottura a induzione.
In futuro non è esclusa la possibilità di avere altri consumi come una ricarica di autoveicoli elettrici.
Il sistema nel suo complesso ha permesso di eliminare del tutto l’utilizzo di gas, con conseguenti benefici economici, ambientali e di sicurezza.
L’impianto FV è costituito da 24 pannelli solari con tecnologia HJT, installati su un tetto piano utilizzando speciali supporti in cemento con un’inclinazione di soli 3 gradi, condizione ideale per ottimizzare la potenza complessiva in relazione alla disponibilità della superficie.
Componente essenziale del sistema residenziale è l’inverter SMA Sunny Tripower Smart Energy 8.0 (SMA STP8.0-3SE-40) collegato a un accumulo con capacità di 11 kWh. A monitorare e controllare in tempo reale i dispositivi in funzione è il Sunny Portal, l’esclusiva piattaforma web SMA offerta a ogni produttore, in grado di fornire informazioni dettagliate 24/7.
“La scelta per l’inverter è ricaduta su SMA per la grande attenzione che il Gruppo pone da sempre alla parte tecnica, alla qualità e all’affidabilità ingegneristica delle soluzioni integrate”, ha spiegato Damiano Marincola, Amministratore Unico di DM Energy Srls.
La ditta installatrice ha chiarito che il grado di sovraccarico fino al 150% dei nuovi modelli ibridi, come quello previsto da questo progetto, permette di incrementare, specie nelle stagioni con minori ore di luce, la produzione, senza dover aumentare la potenza contrattuale, soddisfacendo al meglio le necessità, preservando l’investimento e aumentando la produttività.
La speciale configurazione dell’inverter permette di raggiungere, in relazione all’accumulatore scelto, una corrente massima di carica e scarica, fino a 30 A.
“Sfruttando le alte potenze disponibili, è possibile utilizzare un’uscita di backup dedicata che, in presenza di blackout, sarebbe in grado di alimentare un’intera abitazione, una modalità che possiamo definire come una fase di vera e propria indipendenza energetica”, ha detto Marincola.
Per aumentare la sicurezza della cabina, in cui sono installate tutte le apparecchiature elettriche, la stessa è stata dotata di un sensore di temperatura e di fumi, utili per monitorare lo stato dell’ambiente, mentre un estrattore elettrico provvede al ricambio dell’aria.