Dall’inizio del 2024, le famiglie tedesche che utilizzano moduli fotovoltaici sul proprio balcone sono cresciute molto rapidamente.
Nel primo trimestre dell’anno sono stati installati più di 50mila micro impianti fotovoltaici plug-&-play, solitamente costituiti da uno o due pannelli con una potenza massima complessiva di 800 Wp.
Con le nuove installazioni dei primi tre mesi dell’anno, le “centrali elettriche da balcone” in Germania hanno raggiunto un totale di oltre 400mila, secondo i dati dell’Agenzia federale delle reti tedesche, Bundesnetzagentur o BNetzA, riportati dall’agenzia di stampa dpa.
Alla fine del 2023, i sistemi plug-&-play da balcone in Germania erano circa 260mila, il triplo rispetto al 2022.
Le “centrali elettriche da balcone” sono un modo semplice e conveniente di risparmiare sulla bolletta elettrica per gli inquilini e i proprietari di appartamenti che non hanno a disposizione un tetto, come abbiamo spiegato più diffusamente in un precedente articolo (Fotovoltaico plug & play da balcone: un modulo alla volta contro il caro bolletta), in cui è possibile trovare tutti i dettagli tecnici e normativi relativi a questa soluzione.
QualEnergia.it ha chiesto a E-Distribuzione i dati delle comunicazioni relative a questo tipo di impianti per quanto riguarda la propria rete, che copre circa l’85% del nostro territorio. Approfondiremo la diffusione in Italia di questa soluzione in un prossimo articolo.
I prezzi dei sistemi FV da balcone sono in calo
Il prezzo di questi piccoli sistemi soalri ha registrato un calo rispetto agli anni scorsi, sia in Germania che in Italia.
Per quanto riguarda il nostro Paese, nel settembre 2022, quando abbiamo pubblicato l’articolo citato sopra, il prezzo al dettaglio di un sistema con un solo modulo da 340 Wp era di 649 euro (Iva inclusa), sul sito di Enel-X. Oggi, un sistema simile da 370 Wp è venduto sullo stesso sito a 539 euro, registrando quindi una diminuzione del prezzo al Wp di circa il 23,6%.
Nello stesso periodo, i prezzi alla produzione e all’ingrosso dei moduli fotovoltaici sarebbero scesi in realtà molto di più (Moduli FV, prezzi crollati a 9 centesimi per watt), ma almeno i sistemi da balcone hanno fatto segnare una tendenza inversa rispetto all’inflazione che ha invece caratterizzato molti settori dell’economia, costruzioni e impiantistica incluse.
Si tratta, comunque, di un prezzo sostanzialmente in linea con quelli registrati in Germania, dove un sistema simile ha un prezzo al dettaglio di 535 euro, secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung.
Tornando in Italia, per quanto riguarda un sistema da 600 Wp, il gruppo della grande distribuzione del bricolage Leroy Marlin vende kit da due moduli FV a 669 euro.
Il peso climatico del mattone e una boccata d’aria dal balcone
L’elettrificazione degli edifici pone una sfida essenziale, visto che il patrimonio edilizio nel suo complesso è responsabile del 17,5% delle emissioni mondiali. Gli edifici residenziali, da soli, generano circa l’11% della CO2 emessa a livello globale, cioè una fetta molto grande.
La sfida è importante non solo per l’impatto climatico dello stock immobiliare, ma soprattutto perché è difficile vincerla. Poco più della metà delle persone in Italia, per esempio, vive in edifici plurifamiliari, frequentemente con molte decine di unità abitative, dove, spesso, non ci sono tetti adeguati o facili da adattare alla presenza di impianti fotovoltaici.
Se poi lo spazio si presta, risulta spesso insufficiente a coprire i consumi di tutte le famiglie, sempre che si superino le frequenti opposizioni di altri condòmini o degli amministratori che, nonostante le semplificazioni normative, spesso si mettono comunque di traverso, ostacolando qualunque uso alternativo degli spazi comuni.
È anche per questo che in Germania si stanno facendo strada gli impianti plug-&-play da balcone, vista la maggiore libertà e semplicità regolamentare con cui è possibile installarli su spazi privati di pertinenza, pur nel rispetto di alcuni principi basilari.
Il boom di questi micro-sistemi ha aggiunto 0,2 GW alla potenza fotovoltaica complessiva del Paese, cioè l’1,5% della crescita totale della capacità solare in Germania nel 2023, ha indicato in una nota BNetzA, secondo cui il numero di tali sistemi potrebbe essere in realtà più alto, poiché presumibilmente non tutti i moduli sono stati registrati.
Quadro normativo abilitante in Germania
Le istituzioni stanno cercando di facilitare l’elettrificazione dei condomìni promuovendo l’uso delle centrali da balcone in un quadro normativo in costante evoluzione.
Dal gennaio 2023, in Germania gli impianti fotovoltaici da balcone sono esenti dall’imposta sul valore aggiunto (Iva) e alcuni comuni hanno introdotto generosi programmi di sovvenzioni per incentivarne ulteriormente l’adozione. Berlino, ad esempio, offre uno sconto di 500 euro alle famiglie che acquistano dispositivi solari plug-in, consentendo quasi di azzerarne o ridurne molto il costo.
Più di recente, la BNetzA si è mossa per semplificare ulteriormente il processo di registrazione di questi impianti.
“Le persone dovrebbero essere in grado di partecipare alla transizione energetica nel modo più semplice possibile. Gli operatori dovranno inserire solo cinque informazioni sulla loro centrale elettrica da balcone, oltre ai loro dati personali, mentre in precedenza erano circa 20″, ha spiegato Klaus Müller, presidente dell’agenzia, in una nota.
Alla fine di aprile, il governo ha introdotto nuove misure di sostegno, tra cui un ulteriore alleggerimento delle norme che regolano gli impianti.
“Sia che si tratti di inquilini, proprietari di immobili, agricoltori o imprenditori, l’accesso all’energia solare a basso costo sarà molto più semplice“, ha dichiarato Carsten Körnig, direttore generale dell’Associazione federale dell’industria solare (BSW-Solar), a proposito del nuovo programma statale.
“Dai piccoli dispositivi solari plug-in sui balconi, agli impianti solari sui capannoni industriali, ai parchi solari da megawatt, la raccolta di energia solare può ora continuare ad aumentare”, ha aggiunto. La Germania ha ottenuto il 56% dell’elettricità dalle rinnovabili nel primo trimestre del 2024 e mira a raggiungere l’80% entro la fine del decennio (in Italia nel primo quadrimestre siamo quasi al 40% della domanda).
Plug-&-play da balcone anche nella riforma del mercato elettrico Ue
Anche gli atti ufficiali della riforma del mercato elettrico europeo, che pochi giorni fa hanno di fatto concluso l’iter iniziato oltre un anno fa, includono formalmente i sistemi da balcone (Riforma del mercato elettrico Ue, ok finale dal Consiglio).
La direttiva ratificata dal Consiglio Ue sul “miglioramento dell’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’Unione” dice che questi “mini sistemi solari plug-in potrebbero, insieme ad altri sistemi e tecnologie, contribuire a una maggiore diffusione delle energie rinnovabili e a un maggiore coinvolgimento dei cittadini nella transizione energetica”
Quindi, “gli Stati membri dovrebbero poter promuovere l’introduzione di tali sistemi per ridurre gli oneri amministrativi e tecnici. Le autorità di regolazione dovrebbero poter fissare le tariffe di rete per l’immissione di energia elettrica proveniente da mini sistemi solari plug-in o stabilire la metodologia di calcolo di tali tariffe. A seconda della situazione in uno Stato membro, le tariffe potrebbero essere molto basse o addirittura nulle, pur rispecchiando i costi ed essendo trasparenti e non discriminatorie”, si legge nella direttiva.
I piccoli impianti solari da balcone probabilmente non muoveranno drasticamente l’ago della bilancia energetica europea. Ma contribuiscono comunque a ridurre la domanda sulle reti nazionali e a rendere più accessibile l’autoproduzione, cosa di cui c’è estremo bisogno nei tempi più rapidi possibili.