Il fotovoltaico galleggiante è destinato a crescere molto nei prossimi anni.
Lo dicono le stime fornite da Global Industry Analysts, società di consulenza e ricerca basata negli Stati Uniti.
In un recente rapporto sulla tecnologia del Floating Solar, prevede che il mercato globale crescerà con una media del 33% annuo nel periodo 2021-2026, arrivando a 4,8 GW di capacità complessiva, contro 1,6 GW alla fine del 2021.
A fare da traino sarà il mercato Asia-Pacifico, con il 60% circa del totale e 2,7 GW nel 2026, mentre la Cina sarà il singolo Paese con la crescita più rapida (circa 59% in media ogni anno).
Nel rapporto si evidenziano i principali vantaggi delle installazioni fotovoltaiche galleggianti su laghi o bacini idrici, così come gli ostacoli al loro sviluppo, rappresentati essenzialmente dai costi più elevati in confronto ai sistemi FV a terra.
Tra i maggiori benefici, si parla dello zero consumo di suolo, che può essere riservato ad altri usi, come le attività agricole.
In generale, 1 MW di fotovoltaico galleggiante copre una uperficie di 7-10 ettari di specchio acqueo e produce fino a 1.500 MWh/anno di energia elettrica.
Gli altri aspetti positivi citati nello studio:
- minori costi di manutenzione
- maggiore facilità di ottenere i permessi per realizzare gli impianti
- diminuzione della temperatura di esercizio dei pannelli grazie al micro-clima più fresco
- ridotta evaporazione delle acque grazie agli ombreggiamenti dei moduli FV.
Intanto in Cina a fine 2021 è stato completato il parco fotovoltaico galleggiante più grande del mondo da 320 MW.
È stato realizzato in due fasi da Huaneng Power International, sul bacino idrico presso il suo impianto a carbone di Dezhou (provincia di Shandong).
La prima tranche da 200 MW è stata collegata alla rete elettrica nel 2020, mentre i lavori per la seconda fase da 120 MW sono terminati lo scorso dicembre, con la piena connessione al sistema elettrico nazionale. La produzione attesa della nuova centrale è stimata in 550 milioni di kWh/anno.