Fotovoltaico e autoconsumo collettivo nei condomini austriaci

La recente modifica della legge nazionale austriaca sull’energia ha aperto la via all’autoconsumo collettivo nei condomini. I primi esempi di impianti fotovoltaici che sfruttano tale opportunità.

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Il condominio di Lavaterstrasse 5, a Vienna, non sembra mostrare nulla di speciale a prima vista e, a dire il vero, nemmeno a una seconda vista, quando ci si accorge (foto sotto, da google map) che il suo tetto ospita un impianto fotovoltaico.

La vera novità, infatti, non sta tanto nell’impianto solare del quale è dotato ma delle modalità, del tutto nuove anche nella città austriaca, con cui l’elettricità prodotta dal sistema fotovoltaico viene condivisa e utilizzata nei vari appartamenti.

Un condominio normalmente speciale

Si tratta, per l’appunto, di uno dei primi esempi di “autoconsumo collettivo”, nei quali l’energia elettrica generata dai moduli fotovoltaici è indirizzata alle varie utenze secondo le loro necessità di consumo istantaneo.

Gli utenti che hanno scelto di acquistare l’elettricità solare (tale opzione, infatti, non costituisce un obbligo per i condomini) pagano 11 centesimi di euro per ogni kWh consumato, con un risparmio del 30% circa rispetto alle tariffe di rete.

L’impianto e il suo output energetico sono gestiti da Wien Energie, il distributore locale che, in un certo senso, fa quindi concorrenza a se stesso. Il distributore ha anche previsto un prezzo ulteriormente scontato, pari a 10 c€/kWh per utenti che ancora non fossero suoi clienti.

Queste vantaggiose tariffe hanno permesso di convincere ben 47 appartamenti su 69, pari quindi al 70% dei nuclei abitativi del condominio, ad aderire all’acquisto di elettricità fotovoltaica. È un risultato ancora più interessante se si pensa che si tratta di soli affittuari. La rigida normativa austriaca, infatti, prevede che l’installazione di un impianto fotovoltaico su un condominio, indipendentemente da quanti poi compreranno e utilizzeranno l’energia prodotta, debba essere approvata all’unanimità dall’assemblea.

Gli sviluppatori di questi impianti fotovoltaici per autoconsumo collettivo, quindi, si stanno orientando verso condomini con proprietà unica e, perciò, caratterizzati da soli utenti affittuari.

Un modello di autoconsumo dinamico

Come viene divisa allora l’elettricità solare prodotta tra i vari utenti e come vengono quindi conteggiate poi le spese da addebitare loro?

Il modello più semplice sarebbe quello statico (si veda la figura sotto – fonte: TU Wien, progetto ‘PV-Prosumers4Grid’), dove la produzione istantanea viene suddivisa equamente tra gli utenti partecipanti. Poiché, però, tale modello non tiene conto delle reali necessità di consumo dei singoli appartamenti, si rischia di “buttare via” (cioè immettere nella rete elettrica) parte dell’output fotovoltaico e, quindi, di non riuscire a massimizzare il tasso di autoconsumo.

In un modello dinamico, invece, la produzione eccedente viene ridistribuita sugli utenti che ne hanno necessità in quel momento permettendo, perciò, di raggiungere elevate frazioni di autoconsumo. Nell’esempio in figura i 3 kWh destinati al consumatore 4 che, in questo momento, non ha però alcun fabbisogno, sono quindi redistribuiti tra gli utenti 2 e 3, consentendo così di avere un 100% di autoconsumo.

Si tratta di un modello più complesso e meno amato dai distributori, in quanto presuppone elaborazioni di dati e calcoli più complessi e, perciò, ai consumatori aderenti è richiesto il pagamento di questo servizio, per un ammontare pari a circa 40 €/anno.

L’autoconsumo al 100% è possibile

Interessante è anche un altro esempio austriaco, questa volta localizzato a Innsbruck, più precisamente a Reichenauer Strasse, 62-66 (foto in alto: fonte: derstandard.at)

Un impianto fotovoltaico posizionato sul tetto del condominio produce circa 38 MWh/anno di energia elettrica che consentono di coprire, a causa delle limitate disponibilità di superfici in copertura, attorno al 20% del fabbisogno complessivo.

Anche in questo caso, circa il 75% degli appartamenti hanno aderito all’offerta di acquisto di elettricità fotovoltaica e l’impianto opera con un tasso di autoconsumo del 100%.

Dai condomini elettrici alle comunità energetiche

L’apertura all’autoconsumo collettivo nei condomini in Austria deriva da un emendamento inserito nel 2017 nella revisione della legge nazionale “Elektrizitätswirtschafts-und organisations-gesetz” che, definendo le reti elettriche nei condomini come reti private, ha di fatto spianato la via a queste soluzioni.

Si tratta, al momento, di un’opzione praticabile solo nei condomini, ma è chiaro come il prossimo passo sarà quello di una estensione dell’autoconsumo nell’ottica delle cosiddette “Comunità energetiche” già introdotte e auspicate dalla Commissione Europea nella nuova Direttiva Rinnovabili.

Questa estensione è proprio uno dei temi principali di studio del progetto Horizon 2020 PV-Prosumers4Grid dove si stanno studiando le possibili ricadute energetiche ed economiche derivanti dall’adozione di un modello di autoconsumo aperto e resiliente.

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