Fotovoltaico contro la crisi: il Portogallo sospende la burocrazia

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Sono 220 gli impianti con potenza massima di 1 MW che saranno allacciati subito per una capacità complessiva di 30 MW.

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Il governo portoghese ha deciso di sospendere temporaneamente l’applicazione delle normali procedure autorizzative, per consentire di allacciare immediatamente alla rete 220 impianti fotovoltaici in autoconsumo con una capacità di generazione cumulata di 30 MWp.

L’esecutivo lusitano intende così consentire ad imprese finanziariamente colpite dalla pandemia di coronavirus di avviare subito impianti in attesa di autorizzazione, la cui potenza massima non superi 1 MWp, per ridurre la bolletta elettrica delle imprese titolari in una fase di estrema incertezza economica.

Il provvedimento consente quindi ai proprietari di iniziare a generare energia immediatamente, senza dover attendere l’approvazione finale.

Il governo portoghese ha indicato che il consueto regime autorizzativo sarà ripristinato una volta revocato lo stato di emergenza, indetto il 19 marzo.

Il Portogallo aveva introdotto nuove regole per l’autoconsumo di energia rinnovabile, l’immagazzinamento dell’energia e le comunità energetiche ad ottobre.

Il fotovoltaico dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nel nuovo piano energetico del governo portoghese, che mira a soddisfare l’80% della domanda di energia elettrica del paese da fonti rinnovabili entro il 2030 e di elettrificare il 65% dell’economia entro il 2050.

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