Fine maggior tutela, quanto ne sanno gli utenti?

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Utenti più consapevoli e operatori e associazioni spaventati all'idea di un ulteriore rinvio. I risultati dei sondaggi in uno studio del Tavolo permanente sul superamento delle tutele, che chiede al Governo di rispettare il termine del 1 luglio 2020.

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Gli italiani che hanno già optato per il mercato libero nei settori dell’energia elettrica e del gas naturale sono più soddisfatti di chi è rimasto nel mercato tutelato.

A sottolinearlo è un rapporto realizzato dal “Tavolo permanente sul superamento delle tutele di prezzo nei mercati dell’energia elettrica e del gas naturale” i cui risultati sono stati presentati al Senato oggi, 16 luglio.

Secondo i dati dello studio – allegato in basso e curato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e da Public Affairs Advisors in collaborazione con la società di rilevazioni demoscopiche EMG Acqua Group –  il 22% di chi ha già fatto il passaggio al mercato libero è fortemente soddisfatto e il 67% abbastanza, esprimendo comunque apprezzamento per i benefici derivanti dal mercato libero.

Quanto al gas naturale – spiega una nota stampa di I-Com – il gradimento massimo raggiunge il 21%, con il 68% dei clienti che valuta tutto sommato positivamente la scelta effettuata. Se dall’altra parte guardiamo nel tutelato, il grado più elevato di soddisfazione non va invece oltre il 18% a proposito dell’energia elettrica e il 15% nel caso del gas naturale. Allo stesso tempo, nel passaggio dalla tutela al mercato libero, aumenta anche la percentuale di clienti insoddisfatti (dall’8 all’11%), segnale che la qualità dei tantissimi venditori è ancora molto variegata.

Il Tavolo ha visto la partecipazione di 8 aziende del settore (A2A, Acea, Edison, Hera, Enel, Eni gas e luce, Iberdrola Clienti Italia, VIVIgas) e 11 associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Confconsumatori, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Udicon, Unione Nazionale Consumatori) che a partire dal maggio dello scorso anno si sono confrontate in seminari e tavole rotonde con l’obiettivo di arrivare preparati alla fine del mercato tutelato in programma il primo luglio del 2020.

Tra le altre iniziative, sviluppate all’interno di questo gruppo, anche il monitoraggio costante del livello di conoscenza e dell’opinione degli italiani sull’argomento, effettuato con 4 diverse rilevazioni condotte tra maggio 2018 e giugno 2019 per un totale di oltre 8.000 interviste complessive. Dai sondaggi dell’istituto di ricerche EMG, guidato da Fabrizio Masia, emerge un quadro in chiaroscuro sul grado di conoscenza degli italiani a proposito del prossimo passaggio al mercato libero fissato al primo luglio del 2020.

Ne emerge che: il 60% degli italiani che si occupano di bollette conosce il tipo di contratto sottoscritto e la differenza tra mercato libero e tutelato. Questa percentuale però, com’è in fondo naturale che sia, scende al 33% se si considera la generalità della popolazione.

Il mezzo principale di informazione rimangono di gran lunga i media tradizionali: il 42% di chi è a conoscenza della data del superamento delle tutele di prezzo dichiara infatti di averne avuto notizia da telegiornali e giornali.

Quanto alle aspettative sui possibili effetti sui prezzi che l’addio alla tutela potrà determinare, la percezione dei consumatori appare contrastante, anche se sembra prevalere un orientamento ispirato all’ottimismo. Dalla prima rilevazione di maggio 2018 all’ultima di giugno 2019 il timore che possa esservi un rincaro delle bollette è andato progressivamente riducendosi.

Tra chi è già passato al mercato libero, la maggioranza degli intervistati, pari al 56%, ha infatti dichiarato in occasione della rilevazione demoscopica dello scorso giugno di “non attendersi un aumento del prezzo di energia elettrica e gas naturale”. D’altro canto, però, il 59% di chi è rimasto nel regime di tutela afferma ancora di aspettarsi un incremento dei prezzi, a ulteriore conferma della necessità di accompagnare con un’adeguata campagna informativa istituzionale consumatori e operatori in questa delicata fase di passaggio, come del resto previsto dalla legge.

Inoltre, nel corso dei seminari che hanno animato i lavori del Tavolo durante i primi 13 mesi, è emersa la preoccupazione di operatori e associazioni dei consumatori che il passaggio al mercato libero – ora fissato al primo luglio del 2020 – possa andare incontro a un ulteriore proroga dopo quella del 2018 con l’inevitabile confusione che ne deriverebbe. E in modo anche da non interrompere quel processo iniziato esattamente venti anni fa dal cosiddetto “Decreto Bersani” (e prima ancora dalle direttive europee) che, per l’energia elettrica, mise fine al monopolio e aprì alla concorrenza nel mercato.

Affinché ciò avvenga con il massimo beneficio di consumatori e imprese, i promotori del Tavolo – l’Istituto per la Competitività (I-Com) e Public Affairs Advisors – sollecitano il Governo a mettere in campo nei prossimi mesi tutte le azioni necessarie a preparare il superamento del regime delle tutele di prezzo. A cominciare dal varo dell’Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica, il cui decreto ministeriale di attuazione deve essere ancora approvato dal ministero dello Sviluppo economico.

Una novità rilevante che comporterà, come già previsto in altri Paesi europei, una qualificazione tangibile dei soggetti che svolgono l’attività di vendita ai clienti finali. Lo stesso ministero dello Sviluppo economico dovrà in tempi rapidi varare il decreto sulle modalità della transizione dal regime di tutela al mercato libero.

Un provvedimento, quest’ultimo, fondamentale per poter realizzare le più efficaci campagne di sensibilizzazione e informazione a vantaggio dei consumatori che al momento del passaggio al mercato libero dovranno essere messi nelle condizioni di effettuare in piena consapevolezza la scelta per ciascuno più adeguata alle proprie esigenze.

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