Ferrovie veloci, gestione più efficiente della logistica, fonti rinnovabili nei porti, monitoraggio di ponti e viadotti con sistemi digitali, sono tra i punti prioritari per il settore della mobilità sostenibile nelle note tecniche al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), trasmesse dal ministero delle Finanze alle Camere.
Dalla tabella sotto, tratta dal documento, si vede che il Pnrr prevede investimenti per quasi 32 miliardi di euro nelle infrastrutture per la mobilità sostenibile, di cui la massima fetta (circa 28 miliardi) destinata a ferrovie e sicurezza stradale 4.0.
Più in dettaglio, si legge nelle note tecniche, oltre 26 miliardi andranno ai lavori sulla rete ferroviaria.
Quasi 15 miliardi serviranno per potenziare la frequenza e la capacità delle connessioni esistenti su ferro, puntando su linee ad alta velocità per merci e passeggeri. Si parla anche di potenziare le linee regionali, integrandole con quelle veloci; di rafforzare i nodi di scambio metropolitani e di migliorare le ferrovie nelle regioni del Sud.
Gli investimenti saranno focalizzati su alcune direttrici, tra cui:
- estensione delle linee ad alta velocità verso il Sud, ad esempio con la Napoli-Bari e la Palermo-Catania;
- incremento della capacità di trasporto merci su ferro dal Nord Italia verso altri paesi europei, ad esempio con il potenziamento della tratta Verona-Brennero;
- connessioni ferroviarie diagonali ovest-est come la linea Roma-Pescara e Orte-Falconara.
Si punterà su alcune indispensabili riforme, in primis quella per accelerare il processo di approvazione del Contratto di programma tra Rete ferroviaria italiana (Rfi) e ministero dei Trasporti.
Nelle note tecniche si prevede anche di accelerare le procedure per concedere le autorizzazioni ai singoli progetti.
Per quanto riguarda la sicurezza stradale, una delle priorità è lo sviluppo di una network digitale per il controllo-monitoraggio da remoto di ponti, viadotti e gallerie sulle autostrade A24-A25 e dei relativi investimenti per la messa in sicurezza di tali infrastrutture.
Analogo sistema di monitoraggio sarà applicato, si legge nel documento, alla rete nazionale di viadotti e tunnel Anas allo scopo di intervenire nelle situazioni maggiormente critiche.
Infine, nel capitolo dedicato a intermodalità e logistica, una delle voci più importanti riguarda il cosiddetto cold-ironing, vale a dire, le tecnologie pulite e rinnovabili che permettono di elettrificare i consumi energetici delle navi attraccate nei porti, riducendo le emissioni inquinanti (si veda il rapporto Legambiente-Enel X sui porti verdi).
Altre misure per mobilità e trasporti
Ricordiamo poi che altri temi fondamentali per la mobilità a zero emissioni, anche a livello locale, sono inseriti nelle parti del Pnrr che riguardano le fonti rinnovabili e la filiera di H2: punti di ricarica per veicoli elettrici, piste ciclabili, uso di idrogeno verde nei trasporti pesanti (camion, navi, treni), rinnovo dei mezzi pubblici nelle città (si veda anche questo articolo).
Alla mobilità sono destinati 7,5 miliardi in totale, nella linea di intervento da circa 18 miliardi complessivi che riunisce rinnovabili, idrogeno e trasporti sostenibili.
In particolare, il Pnrr intende supportare la realizzazione di punti di ricarica per auto elettriche: 222 punti sulle autostrade, 1.800 stazioni di ricarica nelle aree suburbane, più di 3.500 colonnine nei centri urbani oltre a cento punti di ricarica connessi a sistemi di accumulo.
Prevista anche la realizzazione di decine di stazioni per il rifornimento dei camion alimentati da celle a combustibile a idrogeno, partendo dagli assi strategici per il trasporto pesante su gomma, come il corridoio A22 Modena-Brennero.
Si parla anche di convertire una parte delle ferrovie non-elettrificate con treni a idrogeno: si dovrebbero acquistare 21 convogli fuel-cell per una spesa pari a 252 milioni di euro.
Nel Pnrr si apre uno spazio anche per la cosiddetta mobilità dolce: prevista, ad esempio, la costruzione di mille km di piste ciclabili nelle aree urbane e metropolitane, oltre a 1.600 km di percorsi ciclabili a scopo turistico.
Per quanto riguarda i trasporti pubblici locali, il documento del ministero delle Finanze include una linea di investimento da 3 miliardi di euro per sostituire circa 5.000 vecchi autobus con nuovi veicoli a basse-zero emissioni di CO2: bus elettrici (circa 2.000 in totale), bus alimentati a gas naturale (la maggior parte: circa 2.700) e 358 mezzi a idrogeno.
Nei 3 miliardi di euro è compresa una voce specifica da 750 milioni destinata alle infrastrutture di ricarica e rifornimento.
Si prevede poi la costruzione di 195 km di nuove linee per i trasporti rapidi locali tra filobus, tramvie e linee riservate agli autobus in diverse città, tra cui Bergamo, Firenze, Genova, Palermo.