Un credito d’imposta per le imprese che installano impianti FV, magari con un sistema di accumulo abbinato, la garanzia statale per le banche che finanziano gli investimenti e un potenziamento delle agevolazioni fiscali per i clienti residenziali.
Queste alcune delle proposte lanciate da Italia Solare in una lettera inviata a tutti i partiti. Le misure proposte dall’associazione vogliono essere una “ricetta per ridurre le bollette”. Alla base di queste idee, c’è il desiderio di vedere la classe politica “agire con interventi strutturali e risolutivi, invece di continuare a usare le risorse economiche solo per tamponare le emergenze, spostando il problema in avanti”.
“Un accelerato sviluppo del fotovoltaico non è solo un tema di rispetto di obiettivi europei, ma soprattutto di sopravvivenza di aziende e di stabilità economica delle famiglie”, commenta Paolo Rocco Viscontini, presidente dell’associazione (neretti nostri).
Secondo Italia Solare, serve innanzitutto potenziare le misure per il massivo utilizzo delle coperture degli edifici con moduli fotovoltaici e per promuovere la massima diffusione dell’autoconsumo e delle comunità energetiche rinnovabili.
A questi scopi, l’associazione ritiene che un credito d’imposta a favore delle aziende potrebbe dare un importante impulso per accelerare le installazioni di impianti fotovoltaici, anche con sistemi di accumulo elettrochimico.
Considerate le crescenti difficoltà di liquidità delle imprese, per Italia Solare serve una garanzia statale ad hoc per le banche che copra il 100% dell’importo del finanziamento degli impianti. L’associazione chiede, inoltre, di emanare subito le regole per l’agrivoltaico, che ha un potenziale di molti GW che possono essere realizzati integrando produzione energetica e produzione agricola.
Per le installazioni residenziali – prosegue la lettera – è invece necessario rafforzare l’esistente detrazione del 50% in 10 anni, portando la detrazione al 65% riducendo il periodo di ridistribuzione delle detrazioni a 5 anni.
È poi indispensabile – scrive l’associazione – attuare un piano straordinario di rafforzamento delle reti, specie di distribuzione, in coerenza con la localizzazione delle aree idonee che saranno individuate, ci si augura molto presto, dalle regioni, per garantire infrastrutture elettriche adeguate alla inevitabile e urgente crescita della produzione, stoccaggio, trasporto e utilizzo dell’energia elettrica.
Sotto l’aspetto normativo Italia Solare ritiene inoltre indispensabile l’esistenza di un quadro chiaro dei procedimenti autorizzativi, che presentano ancora troppi dubbi interpretativi. Inoltre, è necessario emanare tempestivamente i decreti e i provvedimenti attuativi del decreto legislativo 199/2021 sulle fonti rinnovabili per permetterne il pieno sviluppo e del D.Lgs 210/2021 sul mercato elettrico per consentirne la piena operatività.
“L’utilità economica del fotovoltaico è un dato acquisito per tutti coloro che hanno un impianto fotovoltaico sul tetto di casa o dell’azienda, o che partecipano a comunità energetiche”, commenta ancora Viscontini.
I proprietari di impianti fotovoltaici “traggono beneficio immediato dalla disponibilità di energia a costi contenuti e stabili, spiega, soprattutto quando autoconsumata. Per questo motivo ogni tipo di intervento utile a supportare l’autoconsumo, per le famiglie come per le aziende, è sempre più urgente. Allo stesso tempo, gli impianti agrivoltaici e gli impianti di grande e media taglia a terra sono indispensabili per abbattere i costi dell’energia per la generalità dei consumatori, oltre che per raggiungere gli obiettivi della transizione energetica”.
“Il Governo – prosegue il Presidente di Italia Solare – dovrebbe dare avvio a una capillare campagna comunicativa e di sensibilizzazione a beneficio di famiglie e imprese, che evidenzi i vantaggi anche economici del fotovoltaico, sia in autoconsumo e comunità energetiche, sia in impianti che immettono l’energia prodotta nella rete elettrica”.
Italia Solare sottolinea, inoltre, la necessità di cessare immediatamente con norme improvvise, disarticolate, retroattive e talora di dubbia costituzionalità. In tale categoria ricade la norma sui ricavi degli impianti a fonti rinnovabili, articolo 15-bis del DL 4/2022, il cui periodo di applicazione è stato addirittura esteso dal DL 125/2022 fino a giugno 2023, che si chiede di abolire.
Italia Solare propone infine di raccogliere risorse dagli extraprofitti in modo più equo, interessando tutti i settori, e più efficace, visto che il provvedimento sull’energia fossile attualmente in vigore non sta assicurando il gettito atteso.
- Le proposte (pdf)