Elettrificazione e rinnovabili al 2050, uno sforzo epocale

Tagliare le emissioni di CO2 del 70% a metà secolo è possibile, ma richiede uno sforzo considerevole per rivoluzionare l'attuale mix energetico. Le ultime analisi dell’agenzia IRENA in sintesi.

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Tra le tante analisi che ogni anno tentano di rispondere alla domanda “Come trasformare il mix energetico mondiale?”, non poteva mancare il contributo dell’Agenzia internazionale delle fonti rinnovabili (International Renewable Energy Association, IRENA), che ha presentato un aggiornamento dello scenario REmap 2050 per sviluppare le tecnologie pulite al massimo livello considerato fattibile dal punto di vista tecnico ed economico.

Vediamo allora una selezione di grafici per capire cosa ci aspetta secondo il rapporto “Global energy transformation: A roadmap to 2050″ (allegato in basso).

Il primo grafico che abbiamo scelto riassume l’andamento previsto delle emissioni di anidride carbonica correlate all’utilizzo dell’energia su scala globale.

Per stare “ben sotto” i 2 gradi centigradi di aumento delle temperature medie terrestri entro il 2100, rispetto all’età preindustriale, come stabilito dagli accordi di Parigi nel 2015, l’impegno richiesto è notevole, perché c’è un divario stimato di circa 400 giga-tonnellate (Gt) cumulative di CO2 per il periodo 2015-2050 tra lo scenario REmap (che esprime quello che si dovrebbe fare) e lo scenario di riferimento basato sulle politiche di riduzione messe in campo finora dai diversi paesi (Reference Case).

A proposito del divario tra il livello tendenziale delle emissioni inquinanti e il livello di emissioni compatibile con gli impegni di Parigi, già lo scorso novembre uno studio dell’Unep chiariva che nel 2030 ci saranno almeno 13 miliardi di tonnellate di CO2 di troppo nell’atmosfera (vedi qui).

Il prossimo grafico, invece, mostra che per tagliare del 70% le emissioni a metà secolo nello scenario REmap vs quello di riferimento, bisogna puntare essenzialmente sulle fonti rinnovabili e sulla progressiva elettrificazione dei consumi finali di energia nei vari settori (industrie, edifici, trasporti, ecc.).

Con il terzo grafico, l’agenzia spiega più in dettaglio quale dovrebbe essere la suddivisione dei consumi finali di energia nel 2050 e il paragone con la situazione attuale.

Si nota, in particolare, che l’elettrificazione avrà un ruolo fondamentale: nel 2050, infatti, quasi metà dei consumi totali saranno coperti dal vettore elettrico con una quota altissima (86%) di rinnovabili, grazie soprattutto all’espansione della potenza installata nell’eolico e nel fotovoltaico.

Il quarto e ultimo grafico che proponiamo, infine, ci permette di approfondire il contributo stimato delle energie rinnovabili nello scenario REmap 2050.

Vediamo che l’eolico dovrebbe raggiungere una potenza totale installata nell’ordine di 6.000 GW, mentre il fotovoltaico dovrebbe arrivare intorno a 8.500 GW.

Per avere un’idea dello sforzo richiesto, conviene ripassare i dati diffusi sempre da IRENA qualche giorno fa: la potenza da rinnovabili nel mondo è cresciuta di 171 GW nel 2018, portando il totale cumulato a 2.351 GW considerando tutte le risorse “verdi”, quindi anche l’idroelettrico, la geotermia e le biomasse.

E i valori cumulati al 2018 per l’eolico e il solare sono, rispettivamente, 486 e 564 GW. Solo per queste due fonti stiamo parlando di farle crescere in quattro decenni, rispettivamente, di 12 e 15 volte.

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