Domotica, gli smart speaker di Google e Amazon trainano anche le applicazioni per l’energia

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La una nuova ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

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Nel corso del 2018 il mercato della domotica in Italia ha raggiunto i 380 milioni di euro, con una crescita del 52% rispetto al 2017.

Un incremento dovuto in gran parte al lancio nel nostro paese dei tanto attesi smart home speaker: Google Home e Amazon Echo, che hanno fatto da traino anche alla crescita nei dispositivi delle soluzioni Internet of Things (IoT) per la Smart Home legate all’energia, come tutte le soluzioni per la gestione e il monitoraggio, della climatizzazione, delle luci e degli elettrodomestici.

A mostrarlo è la una nuova ricerca (allegata in basso) dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano .

Se l’incremento del fatturato del settore registrato in Italia nel 2018 è paragonabile e spesso superiori a quello degli altri paesi europei, in termini assoluti l’Italia continua a presentare numeri molto inferiori rispetto alla Germania (1,8 miliardi di euro, +39% rispetto al 2017), al Regno Unito (1,7 miliardi di euro, +39%) e alla Francia (800 milioni di euro, +47%), mentre è sostanzialmente allineata alla Spagna (300 milioni di euro, +59%), si legge nella pubblicazione intitolata “Smart Home: senti chi parla!”.

Il lancio degli smart speaker e l’effetto volano

La principale novità degli ultimi mesi, come anticipato, è stata lo sbarco anche in Italia di dei due smart home speaker di Google e Amazon disponibili a partire rispettivamente dal 27 marzo (Google Home) e dal 30 ottobre (Amazon Echo) 2018.

Pur pesando attualmente per il 16% del valore di mercato (circa 60 milioni di euro), essi hanno trainato – direttamente o indirettamente – buona parte della crescita complessiva, spiegano gli autori del report.

L’arrivo di Google e Amazon ha infatti portato con sé sforzi in termini di comunicazione e marketing senza precedenti in ambito Smart Home, con vendite persino superiori rispetto alle aspettative delle aziende stesse, come dimostrano gli stock-out che si sono registrati e i conseguenti lunghi tempi di consegna.

L’elemento interessante è che a seguito del loro lancio si è riscontrato un incremento significativo delle vendite anche di altri oggetti smart per la casa, in primis legati al riscaldamento e all’illuminazione: si tratta di un segnale evidente di come gli home speaker possano fare da volano per l’intero comparto, si legge nel report. Le soluzioni per la sicurezza e gli elettrodomestici connessi confermano il loro ruolo di primo piano nel mercato, seguite da quelle per il riscaldamento e l’illuminazione.

Per consolidare la crescita anche nei prossimi anni sono fondamentali l’integrazione con gli home speaker e la chiara comunicazione dei benefici ottenibili, spiegano gli autori della ricerca.

Riscaldamento, climatizzazione e illuminazione

Caldaie, termostati e condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione, sono al terzo posto (dopo elettrodomestici e sicurezza) come segmenti del mercato della domotica, con il 12% del volume, pari a circa 45 milioni di euro.

La loro crescita, come anticipato, è dovuta alla progressiva integrazione con gli assistenti vocali e alla possibilità per il consumatore di ottenere benefici importanti in termini di risparmio energetico e comfort.

Anche le soluzioni per la gestione dell’illuminazione (lampadine connesse), sono trainate anche in questo caso dal lancio di numerose offerte che prevedono bundle con gli home speaker.

Elettrodomestici e sicurezza

Un’altra famiglia di soluzioni che ha fatto registrare una buona crescita nel 2018 è quella degli elettrodomestici, che hanno raggiunto quota 14% del mercato complessivo (circa 55 milioni di euro4).

Sono le lavatrici – connesse, controllabili via app e dotate in alcuni casi anche di assistente vocale – che continuano a trainare le vendite del comparto. Se da un lato si assiste a un ampliamento dell’offerta (alcuni produttori hanno già buona parte della gamma “connessa”), dall’altro i ricercatori del PoliMi segnalano come l’utilizzo delle funzionalità smart sia ancora limitato: ad oggi solo il 25% degli utenti che posseggono un elettrodomestico connesso le utilizza, anche se questa percentuale è in crescita rispetto al 15% registrato un anno fa.

Tra gli altri numerosi impieghi dell’IoT in contesti domestici, la quota maggiore di mercato continua a essere legata alla sicurezza (35%, pari a ca. 130 milioni di euro). Queste soluzioni puntano sempre di più sui servizi offerti, con l’attivazione di centrali operative e pronto intervento 24 ore su 24 in caso di tentativi di infrazione.

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