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Domanda elettrica e rinnovabili nel semestre più anomalo nella storia del paese

Nei primi sei mesi dell'anno fabbisogno elettrici in forte calo e le rinnovabili coprono il 41,1% della richiesta, con una produzione del fotovoltaico che è la maggiore di sempre.

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Facciamo il punto su domanda e produzione elettrica in Italia di questo strano e complesso semestre.

Continua anche a giugno 2020 il forte calo della domanda elettrica in Italia: -13,4% (circa 3,7 TWh in meno) su giugno 2019. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti contrapposti di calendario e temperatura porta la variazione a-10,4%.

Da rilevare una riduzione della produzione idroelettrica del mese (-8%) e della produzione termoelettrica (-7,2%), sempre sullo stesso mese di un anno fa.

Le rinnovabili (11,8 TWh) coprono circa il 49,3% della domanda di energia elettrica del mese (un anno fa questa quota era stata del 42,3%). Si tratta della quota percentuale più elevata di sempre di rinnovabili sulla domanda dei mesi di giugno.

Secondo il report mensile di Terna (allegato in basso) i dati sui consumi e sulla produzione elettrica di giugno portano ad una significativa riduzione della domanda elettrica cumulativa nel primo semestre e ad un contributo delle fonti rinnovabili, il più elevato da sempre.

Nello specifico la richiesta di elettricità in Italia, complice il lockdown, è scesa dell’8,9% rispetto al primo semestre 2019, una riduzione che non sarà certamente recuperata nel corso del 2020. Con appena 143,5 TWh consumati, la domanda del periodo gennaio-giugno 2020 è diminuita di oltre 14 TWh rispetto ad un anno fa.

Nel 2020 la variazione percentuale del fabbisogno elettrico è calata, rispetto al primo semestre 2019, soprattutto nella zona Nord del paese (-10,1%); al Centro il dato è di -9,6%, -6,6% al Sud e -4% nelle Isole.

Tutte le rinnovabili elettriche hanno fornito finora circa 59 TWh (oltre 2,2 TWh in più del 2019), con un contributo sulla domanda del paese pari al 41,1%. Nel 2019, come si vede dal grafico, le rinnovabili andavano a soddisfare nel primo semestre il 36% della domanda.

In termini di produzione interna le rinnovabili hanno coperto il 45,1% del totale.

Nei primi sei mesi dell’anno la generazione da termoelettrico è diminuita dell’11,7% (quasi 10,7 TWh di divario con il primo semestre 2019).

In questo grafico l’andamento della domanda di energia elettrica e la produzione da rinnovabili nei periodi che vanno da gennaio a giugno, dal 2014 al 2020.

La produzione del semestre da fonte fotovoltaica è la più elevata di sempre con 13,7 TWh, pari ad un +9,2% sul 2019.

Resta in aumento la generazione idroelettrica: +8,2%, con 1,7 TWh in più sullo stesso periodo di un anno fa.

L’energia eolica, nonostante la buona performance di giugno, scende, nella prima parte dell’anno, del 6,7% (-0,7 TWh). Stabile la geotermia e in leggerissimo aumento la produzione da bioenergie.

Nel primo semestre 2020, il fotovoltaico ha coperto il 9,6% della domanda elettrica, mentre l’eolico il 7,3%. Nel complesso il loro contributo è del 16,9%, per una produzione di 24,2 TWh, in leggera crescita (+400 GWh) sul 2019.

Nei primi sei mesi del 2020, FV ed eolico generano, insieme, un terawattora in più dell’idroelettrico, un trend che conferma quanto avvenuto anche tra gennaio e giugno 2019, quando producevano 2,3 TWh in più dell’energia idro.

La generazione da bioenergie è invece al 6,1% del totale richiesto e la geotermia al 2%.

Nell’ultimo grafico si può notare come a fine giugno, eolico e fotovoltaico rappresentavano il 41% di tutte le fonti rinnovabili (lo scorso anno erano al 42%). L’idroelettrico è al 39,3% (era al 37,7% un anno fa).

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