Fin dal 2021 l’Italia ha avviato un programma regolare di emissioni di titoli green. Si tratta di titoli a medio-lungo termine (superano in genere i 10 anni) connessi al mondo della finanza sostenibile.
I proventi vanno a sovvenzionare le spese che hanno un positivo impatto ambientale, supportando la transizione ecologica del Paese.
A inizio anno il ministero dell’Economia e delle Finanze aveva reso nota l’emissione di 5 miliardi di euro, con un rendimento lordo del 4,181% (si veda Finanza ed energia, gli investitori sostengono il “green”).
Ieri, il Mef ha pubblicato il “Rapporto 2025 su Allocazione e Impatto – BTP Green” che illustra gli interventi per un valore complessivo di 11,6 miliardi di euro finanziati attraverso le emissioni del BTP Green tenutesi nel 2024.
Le emissioni sono state precedute dalla redazione di un apposito “quadro di riferimento” che individua sei categorie di spesa con impatto ambientale positivo. Queste possono consistere in spese, sia di investimento che di funzionamento, rispettivamente di conto capitale e conto corrente, erogate tramite capitoli di bilancio dello Stato, o anche incentivi a favore di soggetti che realizzano investimenti finalizzati alla riduzione dei gas serra.
Le categorie sono:
- realizzazione di progetti per l’efficienza energetica
- ammodernamento sostenibile nel settore trasporti
- azioni a tutela dell’ambiente e della diversità biologica
- interventi di prevenzione e controllo dell’inquinamento ed economia circolare
- ricerca in materia di sostenibilità ambientale
- produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili.
La distribuzione delle risorse
Nel periodo considerato, spiega il ministero in un comunicato, la principale voce di finanziamento è costituita dagli interventi effettuati nella categoria “trasporti”, che costituisce il 40,5% del totale (pari a circa 4,7 mld €).
Le risorse sono state destinate principalmente al potenziamento delle infrastrutture ferroviarie, all’elettrificazione di tratte esistenti e la costruzione di nuove tratte di alta velocità e alta capacità. A questi si aggiungono investimenti per la promozione di altri mezzi di trasporto pubblico sostenibili e la realizzazione di metropolitane.
Una quota pari al 34,9% (circa 4,1 mld €) è riservata alle misure di incentivazione fiscale per l’efficientamento energetico degli edifici, mentre alla tutela dell’ambiente e della diversità biologica (difesa del suolo e contrasto al dissesto idrogeologico, parchi e riserve naturali, infrastrutture idriche) è indirizzata una quota pari al 9,1% (circa 1,1 mld €).
L’8,7% delle risorse (1 mld € circa) è dedicato a misure di prevenzione e controllo dell’inquinamento atmosferico, del suolo e delle acque interne e marine, nonché ad interventi di recupero ambientale e gestione integrata dei rifiuti. Infine, circa 650 milioni di euro, pari al 5,6%, sono destinati alla ricerca in materia di sostenibilità ambientale.
Altri benefici
L’impatto di queste misure, stimano tecnici del Mef, consente di ridurre le emissioni di CO2 di quasi 40 milioni di tonnellate.
Da un punto di vista socio-economico, gli interventi finanziati hanno prodotto effetti in termini di prodotto interno lordo quantificabili in circa 17 miliardi di euro, corrispondenti a circa lo 0,8% del Pil italiano del 2024.
Questo incremento ha avuto conseguenze anche sulla domanda di lavoro, con una ricaduta occupazionale quantificabile in circa 262mila posizioni lavorative.
Secondo l’analisi del Mef, inoltre, il 79% delle risorse è destinato ad attività conformi ai criteri di contributo sostanziale a uno o più dei sei obiettivi ambientali della “Tassonomia Ue” (mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine, transizione verso un’economia circolare, prevenzione e riduzione dell’inquinamento, protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi).
Infine, circa il 60% delle risorse risulta anche conforme al principio del “Do No Significant Harm” (“DNSH”), vale a dire che gli interventi a cui sono destinate non arrecano involontariamente nessun danno significativo agli altri obiettivi ambientali fissati.