Come contrastare i cambiamenti climatici? Il manifesto di Legambiente

Generazione distribuita, lotta alle ecomafie e aumento dei controlli tra le proposte dell'associazione ambientalista.

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Se davvero si vuole contrastare la crisi climatica, è tempo di una rivoluzione verde che metta al centro clima ed energia, legalità, economia circolare e civile, green society, citizen science, mobilitazione e protagonismo dei giovani e volontariato.

Questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Legambiente nel manifesto presentato durante il suo XI Congresso, che si è chiuso a Napoli ieri, 24 novembre, nel corso del quale è stato confermato al vertice dell’associazione l’attuale gruppo dirigente: Stefano Ciafani, presidente nazionale, Giorgio Zampetti, direttore generale, Nunzio Cirino Croccia, amministratore, Edoardo Zanchini e Vanessa Pallucchi, vicepresidenti nazionali, Serena Carpentieri, vicedirettrice.

L’Italia – scrive l’associazione ambientalista in una nota stampa – può, e deve, raccogliere questa sfida con un ambizioso piano energia e clima, con la riconversione ecologica del Paese abbandonando le fonti fossili e i sussidi dannosi per l’ambiente.

Puntando su rinnovabili e innovazione tecnologica, prosegue, contrastando in maniera sempre più forte l’illegalità e le ecomafie.

“Inaugurando così una nuova stagione di lotta senza quartiere contro gli ecomostri e tutti gli altri abusi edilizi, tema ancora oggi “orfano” nella politica italiana, accelerando l’iter delle demolizioni oggi in mano ai Comuni, troppo spesso vittime del ricatto elettorale”.

E ancora, aumentando l’efficacia dei controlli pubblici contro l’inquinamento, attuando una riconversione ecologica del sistema industriale per dire “mai più Taranto, Gela e Bagnoli” e tutelare l’ambiente, il diritto alla salute e al lavoro. Ripensando le città e gli spazi urbani in una chiave sempre più ecosostenibile attraverso la rigenerazione urbana, il “rammendo” delle periferie, contrastando il consumo di suolo e puntando su una mobilità sostenibile e intermodale.

Sono queste le azioni di quel “coraggio” messo al centro del manifesto che ha tra i suoi obiettivi anche la lotta all’inquinamento e alle disuguaglianze, la costruzione di un modello economico alternativo a quello attuale e di un modello energetico distribuito, rinnovabile, democratico, la rete delle alleanze territoriali, un impegno concreto per la rinascita delle aree terremotate del Centro Italia.

L’Italia, ne è convinta Legambiente, può guidare questa “rivoluzione verde” attraverso politiche ambientali coraggiose e lungimiranti, a partire dalla definizione di un ambizioso piano energia e clima e di un piano di adattamento nazionale ai mutamenti climatici di cui siamo ancora sprovvisti, ragionando su una finanziaria green, avendo il coraggio di modificare la legge di bilancio in discussione.

Sul fronte della lotta alle ecomafie è indispensabile completare la riforma normativa necessaria per difendere fauna e flora protette, beni culturali e reperti archeologici, combattere le agromafie. Nel contrasto al marine litter l’associazione chiede al più presto l’approvazione della legge, a prima firma Rossella Muroni e Sergio Costa, sul fishing for litter, per permettere ai pescatori di fare gli spazzini del mare, pratica ancora oggi vietata e che costringe gli stessi pescatori a ributtare in acqua la spazzatura pescata.

Obiettivi e azioni che il Paese deve perseguire con caparbietà e che indicano i campi e le sfere di azione dei prossimi anni di Legambiente, che crede sull’importanza e sull’efficacia di un dialogo sempre più trasversale nella società civile per rendere al tempo stesso questo Paese più giusto, bello, aperto e accogliente.

Senza dimenticare però di allargare lo sguardo al Mediterraneo, perché è quello il teatro una parte importante delle sfide da affrontare, legate ai cambiamenti climatici, migranti, cooperazione internazionale, solidarietà e pace. Su questo è stata approvata durante il Congresso una mozione per chiedere al Governo di chiudere la stagione dei decreti sicurezza e aprire una nuova politica per il Mediterraneo.

A questo link sono disponibili i video delle giornate del Congresso di Legambiente, i comunicati stampa e i documenti realizzati per l’occasione.

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