Il settore del calore e del freddo, ormai si sa, è il cosiddetto “elefante nella stanza”: nonostante rappresenti in Europa circa il 50% dei consumi finali, questo tema è ancora troppo poco adeguatamente trattato nelle normative continentali e nazionali.
Recentemente, però, la revisione della Direttiva Europea sull’Efficienza Energetica (EED, Energy Efficiency Directive), ha segnato un passo importante nella giusta direzione: l’articolo 25 della EED introduce l’obbligo per i Comuni con più di 45.000 abitanti di preparare piani energetici locali specifici per il riscaldamento e il raffreddamento.
Plan4COLD, 15 partner e l’Italia non manca
Proprio in questo contesto, il sottoprogramma Clean Energy Transition del programma europeo LIFE ha finanziato il progetto Plan4COLD. (link provvisorio in attesa del sito web ufficiale). Questa iniziativa, finanziata nel bando LIFE-2023-CET-LOCAL, è partita ufficialmente il 1° ottobre 2024 e avrà una durata di 36 mesi.
I 15 partner di progetto, che si dividono un budget complessivo di circa 1,7 milioni di euro, provengono da Italia, Grecia, Portogallo, Spagna, Croazia e anche il Belgio è rappresentato tramite FEDARENE, l’associazione europea delle agenzie energetiche locali e regionali.
Per l’Italia, i partner coinvolti nel consorzio sono Ambiente Italia, SVI.MED. (Centro Euro Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile) e APE FVG (Agenzia per l’Energia del Friuli-Venezia Giulia).
Obiettivo: 10 piani di riscaldamento e raffrescamento locali
Plan4COLD si prefigge l’obiettivo di sostenere i Comuni dell’Europa meridionale nell’applicazione dell’articolo 25 sopra citato supportandoli nello sviluppo di piani di riscaldamento e raffrescamento locali.
Lo scopo del progetto, inoltre, deve essere guardato non solo con riferimento alla situazione attuale ma anche in prospettiva: se, infatti, la domanda di riscaldamento vedrà molto probabilmente un calo a causa delle crescenti temperature ambientali, soddisfare il fabbisogno di raffrescamento diventerà una necessità sempre più pressante, anche per affrontare le ondate di calore nei Paesi dell’Europa meridionale.
Più in dettaglio, il progetto sosterrà i Comuni del Sud Europa attraverso lo sviluppo di risorse, strumenti e materiali personalizzati, il rafforzamento attivo delle capacità delle autorità locali e regionali e il supporto diretto nella definizione di 10 piani di riscaldamento e raffreddamento sostenibili per città in Italia, Grecia e Portogallo.
Spagna e Croazia nel gruppo
Plan4COLD, però, non si ferma al numero 10: questi Comuni capofila fungeranno da casi di studio e serviranno da esempio per altri Comuni con contesti geografici simili e anche in altri, per adottare e sfruttare le risorse messe a disposizione e sviluppare i loro piani locali di riscaldamento e raffreddamento.
Già tra le attività ufficiali, ad esempio, è previsto il coinvolgimento di alcuni Comuni “replicatori” in Spagna e Croazia.
Le lezioni apprese nel corso dello sviluppo concreto dei piani comunali, inoltre, contribuiranno alla definizione di raccomandazioni politiche a livello nazionale, regionale e locale, che sosterranno poi la creazione dei quadri normativi necessari per il successo del recepimento e dell’attuazione dell’art. 25 della EED a livello locale.
Un focus sulla Penisola
In Italia sono 173 i Comuni con più di 45.000 abitanti che dovranno definire i loro piani di riscaldamento e raffrescamento e di questi 159 sono firmatari del Patto dei Sindaci.
Il settore specifico del riscaldamento e raffrescamento ha rappresentato nel 2018 il 48% del consumo finale di energia del Paese, di cui il 19,2% coperto da fonti rinnovabili.
Si prevede che questo valore aumenterà al 39,1% nel 2030, considerando già il rispetto degli obiettivi introdotti dalla nuova Direttiva Europea sulle energie rinnovabili.
Per quanto riguarda la capacità dell’Italia di far fronte al nuovo obbligo introdotto dall’art. 25 della EED, è opportuno citare lo strumento EU Tracker di Energy Cities che indica chiaramente come il recepimento richiederà modifiche normative, un maggiore coordinamento e lo sviluppo di strutture di supporto complete ed efficienti in tutto il Paese.
Si aggiunge, poi, che i Comuni italiani con una popolazione superiore ai 50.000 abitanti sono obbligati a redigere piani energetici che, però, sono strettamente incentrati sulla fornitura e non affrontano sufficientemente le dimensioni spaziali e strategiche del riscaldamento e del raffreddamento.
Questo obbligo, tuttavia, può comunque costituire un’utile base legislativa per il recepimento dell’articolo 25.
Aree pilota dal nord-est al sud-ovest
Una delle aree pilota di Plan4COLD in Italia è la regione Friuli-Venezia Giulia, che con una popolazione di 1.192.191 abitanti e una superficie di 7.924 km2, presenta 3 città con più di 45.000 abitanti. Tra queste città figurano Udine (97.808 abitanti) e Pordenone (51.725 abitanti), che sono proprio due dei casi pilota del progetto.
Il Piano Energetico Regionale del 2015 ha definito 6 “Visioni Regionali” che derivano da 4 “Visioni europee” relative ad Ambiente, Crescita, Competitività e Sicurezza. Il nuovo Piano Energetico Regionale, inoltre, delinea la strategia energetica per raggiungere la neutralità climatica entro il 2045.
La Sicilia, poi, è la seconda area inclusa per il nostro Paese in Plan4COLD: dei 390 Comuni totali, 18 presentano più di 45.000 abitanti e 3 di questi hanno manifestato il loro interesse a diventare città focus per il progetto. Si tratta di Ragusa (73.373 abitanti), Vittoria (63.316 abitanti) e Modica (53.503 abitanti).
Casi studio, quindi, che abbracciano tutta la Penisola, dall’estremo nord-est fino al sud-ovest dell’isola siciliana.