Calore da fonti rinnovabili per un’ex area industriale in Austria

Su un'area di 120mila mq installati sugli edifici collettori fototermici, pompe di calore e un sistema intelligente di accumuli di calore giornaliero e stagionale, il tutto gestito da una rete di "teleriscaldamento a freddo".

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Fornire energia senza produrre emissioni per una ex area industriale con edifici nuovi ed esistenti.

Si tratta di un progetto che verrà realizzato entro quest’anno nel Tirolo, in Austria, nella cittadina di Reutte, è sarà curato dalla società Simona Alexe – greenixcloud.

Il concetto su cui si basa è quello dello Zero Emission Building Design e il cuore, o meglio il “motore”, del progetto si basa su un ampio utilizzo di collettori fototermici (PVT), quasi 36mila mq di superficie captante, per produrre elettricità e calore solare.

Il progetto verrà realizzato su una nuova area commerciale, industriale e residenziale di 120.000 mq e la specifica caratteristica del progetto è che ha una rete di teleriscaldamento a freddo (cold district heating) e un accumulo stagionale sotterraneo di 45mila mq.

Il cold distric heating è una variante di una rete di teleriscaldamento che opera a basse temperature di trasmissione molto al di sotto di quelle tipiche dei sistemi di teleriscaldamento convenzionali (nel nostro caso sarà tra 4 e 15 °C) e può fornire sia il riscaldamento che il raffrescamento degli ambienti.

È interessante rilevare che l’azienda austrica, vista la crescente importanza dei sistemi a pompa di calore e della mobilità elettrica, sta facendo ricorso nella progettazione sempre più ai collettori PVT. E un altro aspetto da sottolineare è che ha deciso di lavorare solamente con investitori che si impegnano per la neutralità del carbonio.

Nel caso del progetto a Reutte, il proprietario della gran parte del sito, Liegenschaftsverwaltung Reutte GmbH, è una filiale di Linz Textil Holding, che in passato gestiva in quell’area uno stabilimento di trasformazione delle fibre tessili. Ora anche questa società si è impegnata a vendere il terreno solo ad investitori disposti a realizzare il concetto di Zero Emission Building Design.

Ecco quindi che questo innovativo progetto sta prendendo forma. Oltre a dare una garanzia di efficienza (garanzia dei risultati) per un periodo di 15 anni da parte dell’azienda di progettazione, questa si è potuta avvalere anche di un fondo che sostiene studi di fattibilità (Austrian Climate and Energy Fund) per sviluppare l’uso ottimale del solare in combinazione con reti di teleriscaldamento.

Dal punto di vista progettuale, poiché gli immobili si trovano in una zona carsica non è stato possibile utilizzare la falda acquifera come fonte di calore tramite pompe di calore geotermiche, ma solo pompe di calore classiche aria-acqua.

La funzione di accumulo stagionale e di fonte termica per le pompe di calore è così svolta dalla rete di teleriscaldamento che, funzionando a basse temperature, ha anche basse perdite nelle tubazioni.

I collettori PVT sono presenti su tutti i tetti degli edifici e assicurano la fornitura di energia solare termica ed elettrica. Tutti gli edifici sono serviti da tre diversi accumuli di calore che si parlano tra loro: un serbatoio tampone per l’acqua calda sanitaria e uno per il riscaldamento degli ambienti, oltre al deposito sotterraneo di salamoia sotto le fondamenta.

Le pompe di calore negli edifici consentono la fornitura di energia, utilizzando la parte calda della rete di teleriscaldamento fredda (linea rossa nell’immagine) oppure dal deposito sotterraneo di salamoia come fonte di calore per aumentare la temperatura al livello richiesto.

Il lato freddo della rete (linea blu) è utilizzato per lo scarico delle acque di copertura e di superficie e assume la funzione di ritorno dell’acqua delle pompe di calore.

Qui alcuni dati di progetto per l’intera nuova area di sviluppo sul sito dell’ex filanda:

  • Superficie totale: circa 120mila mq
  • Area riscaldata e refrigerata: 90.000 mq
  • Collettori in PVT vetrati e coibentati
  • Area collettori PVT: 35.860 mq
  • Resa solare utilizzabile: 17.136 MWh/anno
  • Collettori PVT per produzione di elettricità: 8.030 MWh/anno
  • Potenza pompa di calore: 3,5 MW
  • Area di stoccaggio salamoia sotterranea: 45.000 mq
  • Coefficiente di prestazione annuale delle pompe di calore per il riscaldamento degli ambienti: 5,2

Come accennato, per evitare apporti di energia da fonti fossili vanno ben progettati i diversi tipi di accumulo e il collegamento intelligente degli utenti di energia termica e dei sistemi di stoccaggio. Le simulazioni dinamiche di greenixcloud hanno così dimostrato che gli edifici commerciali potranno coprire ampiamente il proprio fabbisogno di energia termica.

Un sistema di controllo intelligente distribuisce prima il calore dai collettori PVT ai serbatoi tampone per l’acqua calda e il riscaldamento degli ambienti. Quando questo accumulo è pieno, il sistema di controllo garantisce che l’accumulo a lungo termine, cioè lo storage sotterraneo della salamoia e la rete di teleriscaldamento a freddo, vengano caricati di calore e quindi rigenerati.

Quindi, i diversi impianti di stoccaggio vengono caricati e scaricati secondo un sistema di controllo orientato al rendimento e, come detto, sono alla base dell’elevata copertura solare e per livelli di autosufficienza dell’intero quartiere.

Per un ulteriore approfondimento: Solarthermalworld

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