Prosegue il cammino istituzionale verso la partenza del nuovo conto termico 3.0 che incentiverà i piccoli interventi di efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici.
Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha avviato il confronto con le Regioni per l’approvazione definitiva del relativo decreto, comunica una nota dello stesso ministero. Ricordiamo che a marzo era stata avviata una consultazione pubblica sul provvedimento.
La nuova disciplina renderà più agevole l’accesso al meccanismo, ampliando la platea dei beneficiari, la tipologia di interventi agevolabili e le spese ammissibili, con diverse novità introdotte rispetto al vigente decreto del 16 febbraio 2016.
Tra queste da citare:
- l’equiparazione degli enti del terzo settore alle amministrazioni pubbliche;
- la revisione dei massimali di spesa specifici e assoluti per tenere conto dell’evoluzione dei prezzi di mercato;
- l’estensione anche agli edifici non residenziali privati degli interventi di efficienza energetica, oggi ammessi solo per gli edifici della PA.
Si prevede anche un ampliamento e diversificazione degli interventi ammissibili, includendo gli impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica per veicoli elettrici, se installati congiuntamente alla sostituzione del vecchio impianto termico con un impianto a pompe di calore elettriche.
Inoltre, è innalzato al 100% delle spese ammissibili l’incentivo per gli interventi realizzati:
- su edifici a uso pubblico di proprietà di piccoli comuni con popolazione fino 15.000 abitanti;
- sugli edifici pubblici adibiti a uso scolastico;
- su edifici di strutture ospedaliere e di altre strutture sanitarie, incluse quelle residenziali, di assistenza, cura o ricovero del sistema sanitario nazionale.
I privati e le amministrazioni pubbliche potranno accedere agli incentivi anche mediante comunità energetiche o configurazioni di autoconsumo di cui sono membri.
È stato anche previsto un periodo transitorio per le amministrazioni pubbliche, durante il quale alcune delle disposizioni del decreto ministeriale del 16 febbraio 2016 rimangono applicabili.