Anche la geotermia innovativa bloccata dal “no” dei Beni culturali

Il ministro Dario Franceschini ha firmato il ricorso della Soprintendenza contro il progetto, già autorizzato dalla Regione, della centrale geotermica da 10 MW prevista in Val di Paglia, in Toscana.

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Anche la geotermia innovativa incappa nel parere contrario del ministero dei Beni culturali.

Succede in Toscana, per il progetto di una centrale geotermica da 10 MW da realizzare nella zona industriale della Val di Paglia, nel comune di Abbadia San Salvatore. Presentato da Sorgenia, il progetto ha ottenuto ad aprile il benestare della Regione al Provvedimento autorizzatorio unico regionale (Paur), con la delibera 459/2022.

Ma il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha firmato nei giorni scorsi il ricorso presentato dalla Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo contro la realizzazione della centrale, perché il nuovo impianto sarebbe in contrasto con i vincoli paesaggistici, le preesistenze archeologiche e la tutela delle fonti termali.

La decisione finale spetterà quindi al Consiglio dei ministri. Ricordiamo che lo stesso Cdm, grazie ai poteri sostitutivi, recentemente ha sbloccato diversi progetti per le rinnovabili, che in precedenza avevano incassato i “no” dei Beni culturali.

La centrale, si legge nella descrizione del progetto fatta da Sorgenia, non comporterà alcuna emissione di gas serra in atmosfera, grazie alla totale reiniezione del fluido geotermico. Si tratta, infatti, di un impianto – il primo di questo tipo a essere costruito in Italia – a ciclo binario: prevede che il fluido estratto dal sottosuolo ceda il calore a un secondo fluido, che gira in un circuito chiuso producendo energia elettrica.

Una volta raffreddato, il fluido geotermico è iniettato nuovamente nel serbatoio di provenienza, insieme ai gas incondensabili portati a una pressione tale da renderli solubili in acqua geotermica.

La centrale, inoltre, è stata progettata per preservare la risorsa idrica: per il raffreddamento del ciclo, infatti, verrà impiegata solo aria e non acqua.

In una nota, il presidente del Coordinamento Free, Livio de Santoli, spiega che questo impianto “potrebbe rappresentare un punto di svolta nelle tecnologie geotermoelettriche, per una nuova era della generazione elettrica, senza emissioni in atmosfera grazie a un innovativo sistema a ciclo binario a reiniezione totale sia della fase gassosa che di quella del fluido geotermico”.

E sul fronte paesaggistico, “l’occupazione di suolo è di circa 1,5 ettari in area industriale, mentre la potenza elettrica è di 10 MW alla quale si associano 20 MW termici che saranno ceduti alle attività industriali della zona che ne faranno richiesta”.

Secondo de Santoli, in definitiva, il governo “non deve essere un Giano Bifronte per quanto riguarda le fonti rinnovabili”, con il premier Mario Draghi che afferma che il governo sta sbloccando le autorizzazioni e poi ritrovarsi “con il ministro della Cultura Dario Franceschini che addirittura blocca gli impianti innovativi che sorgono in zone industriali”.

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