Una piastrella solare ibrida calpestabile che permette di sfruttare allo stesso tempo sia l’effetto fotovoltaico, per produrre energia elettrica, che l’effetto termico, in grado di garantire alle abitazioni acqua calda sanitaria.
Questa in sintesi l’idea che si nasconde dietro il brevetto dell’Università di Bologna (link in basso).
Calpestabile e rivestita con due diversi tipi di resina plastica, la piastrella – spiega una nota dell’ateneo – la nuova piastrella è stata progettata in modo specifico per essere utilizzata su superfici con particolari vincoli di metratura e di posa, fino ad oggi non del tutto superabili con le soluzioni presenti sul mercato.
Il nuovo prodotto – si spiega – non richiede maggiori abilità rispetto alla posa di comuni piastrelle autobloccanti. Lo spessore della piastrella ibrida è inoltre lo stesso delle più comuni piastrelle autobloccanti.
Tr agli ambiti di applicazione cui si è pensato, pavimentazioni industriali, terrazze e tetti piani, camperistica e nautica.
Nel progettare la piastrella, inoltre, i ricercatori hanno dedicato un’attenzione particolare a due aspetti chiave per la diffusione di questa nuova tecnologia: la facilità di produzione e la messa in opera da parte degli installatori. Il risultato è un prodotto riproducibile in serie, con lo stesso spessore delle comuni piastrelle autobloccanti, che può essere facilmente installato.
Lo stampo dedicato (immagine sopra) prevede canali adattati alla creazione della copertura inferiore e superiore con sigillatura del sistema. Dispone inoltre di sistemi appositi per il distacco della piastrella ibrida ultimata post colata.
Inoltre due delle quattro pareti laterali entro le quali effettuare la colata sono amovibili al fine di garantire la perfetta modularità in fase di produzione.