Von der Leyen rieletta e annuncia il “Clean Industrial Deal”

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Il Parlamento Ue rimette la presidente uscente al vertice della Commissione. Nel discorso all’aula la conferma degli obiettivi climatici e il rilancio della competitività. “Nell’ultimo mandato triplicati gli investimenti in tecnologie pulite”.

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Lo scenario di un’Europa che spazza via il Green Deal è stato scongiurato oggi da Ursula Von der Leyen, intervenuta al Parlamento Ue in mattinata, prima di incassare la fiducia ed essere confermata nel ruolo di presidente della Commissione.

Resta da dire che una sorta di tagliando alla strategia ci sarà, visto che l’indicazione è di “riconciliare protezione del clima ed economia prospera”, andando incontro alla difficoltà delle imprese nel coniugare la lotta climatica.

Tutto ciò dovrebbe sfociare in una sorta di rebranding del Green Deal in “Clean Industrial Deal” che sarà presentato nei primi cento giorni di mandato.

Al suo interno, ha spiegato la rieletta presidente, “gli investimenti in infrastrutture e industria, in particolare per i settori ad alta intensità energetica. Ciò contribuirà a creare mercati leader in tutto, dall’acciaio verde alla tecnologia pulita, e accelererà la pianificazione, le gare d’appalto e i permessi”.

Secondo Von der Leyen “dobbiamo essere più veloci e più semplici perché l’Europa sta decarbonizzando e industrializzando allo stesso tempo. Le nostre aziende hanno bisogno di prevedibilità per investimenti e innovazione”.

Il discorso a Strasburgo ha posto in equilibrio la competitività, da sostenere con un nuovo fondo dedicato, e la sostenibilità ambientale, mantenendo i target al 2030 e al 2050. Più nello specifico: “Consolideremo l’obiettivo di ridurre le emissioni del 90% entro il 2040”.

Il nuovo Clean Industrial Deal, dunque, “contribuirà ad abbassare le bollette energetiche” che minano “la nostra competitività”.

Inoltre, “le bollette elevate sono un fattore importante della povertà energetica. Non ho dimenticato come Putin ci ha ricattato tagliandoci fuori dai combustibili fossili russi ma abbiamo resistito insieme e abbiamo investito massicciamente in energie rinnovabili economiche. Pertanto, insieme, faremo in modo che l’era della dipendenza dai combustibili fossili russi finisca una volta per tutte”.

Il nuovo corso ovviamente si poggia sui risultati ottenuti negli ultimi cinque anni e da questo punto di vista si rivendica come “nella prima metà di quest’anno il 50% della nostra produzione di elettricità arrivi da rinnovabili. Gli investimenti in tecnologie pulite in Europa sono più che triplicati in questo mandato. Attraiamo più investimenti in idrogeno pulito di Stati Uniti e Cina messi insieme. Infine, negli ultimi anni, abbiamo concluso con partner globali trentacinque nuovi accordi su tecnologie sostenibili, idrogeno e materie prime critiche. Questo è il Green Deal europeo in azione”.

Ursula Von der Leyen è stata eletta presidente della Commissione europea registrando 401 voti favorevoli, 284 contrari, 15 astenuti e 7 schede nulle. Per quanto riguarda le scelte degli eurodeputati italiani, FdI e M5S hanno votato contro, FI a favore. La maggioranza a sostegno della fiducia, complessivamente, è sostenuta dai seggi di Ppe, S&d, Renew e Verdi.

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