Tetti e pareti verdi, nuove linee guida Enea su vantaggi e soluzioni

L’integrazione di giardini pensili e muri verdi con materiali edili innovativi può migliorare l'efficienza energetica degli edifici, ma ci sono anche possibili criticità e tanti aspetti da valutare. Le analisi con un focus sulla PA.

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I “cappotti verdi” di piante su tetti e pareti degli edifici possono ridurre la temperatura interna in estate fino a 3 °C e abbattere di quasi il 50% il flusso termico, tramite l’ombreggiamento e la traspirazione di coltri vegetali messe a protezione dalla radiazione solare.

È una delle indicazioni contenute nelle ultime linee guida del Dipartimento Unità Efficienza Energetica di Enea, circa la diffusione di soluzioni ecologiche negli edifici, dedicate in particolare alla Pubblica Amministrazione (PA) e agli enti territoriali, nell’ambito dell’iniziativa “Italia in Classe A”.

“Edifici efficienti, con basso consumo energetico e in grado di integrare elementi ecologici come giardini pensili e muri verdi con materiali di costruzione innovativi, possono portare nelle città vantaggi sul piano ambientale, sociale e della salute”, si legge in una nota di presentazione delle linee guida (link in basso).

Risultati salienti dell’analisi

I tetti verdi contribuiscono a una sostanziale riduzione del carico di raffreddamento e a un aumento del risparmio energetico annuale, emerge dalle analisi.

In particolare, il carico di raffreddamento, cioè la quantità di calore che i cappotti verdi possono contribuire a rimuovere dallo spazio al fine di mantenere costante la temperatura dell’aria all’interno, può arrivare fino al 70%, mentre il risparmio energetico annuale varia dal 10 al 60%.

In diversi casi, è stata misurata o prevista una riduzione della temperatura dell’aria interna fino a 15 °C grazie ai tetti verdi, secondo l’ente di ricerca. Nella tabella, tratta dalle linee guida, la quantità di calore che le soluzioni naturali possono contribuire a dissipare, rispetto alla semplice superficie dura di un tetto tradizionale.

Da notare che i tetti verdi dotati di alberi offrono una protezione migliore dei tetti verdi semplici, anche quando questi ultimi costituiscono una copertura estesa del tetto. Ombreggiando un edificio con alberi messi vicini l’uno all’altro, è stato possibile ridurre ulteriormente la temperatura interna.

La combinazione di tetti verdi e pareti verdi può permettere a sua volte una riduzione ancora maggiore della temperatura interna e migliorare ancora di più il comfort termico.

Anche dal punto di vista dell’inquinamento dell’aria la combinazione di tetti e pareti verdi ha degli effetti benefici, con una riduzione delle concentrazioni di inquinanti come i particolati PM2.5 e PM10, l’ozono e il biossido di azoto, sequestrando la CO2 e riducendo anche il rumore urbano fino a 10 dB, cioè l’equivalente di un sussurro o del vento che soffia su una foglia.

Benefici ambientali ed energetici dei cappotti verdi

A livello di edificio, queste soluzioni ecologiche possono riflettere circa il 27% della radiazione solare, assorbirne il 60% attraverso la fotosintesi, trasmettere fino al 13% del resto al terreno sottostante, facendo sì che la temperatura dei tetti verdi possa essere dai 15 ai 25 °C più bassa rispetto ai tetti convenzionali.

Tutto ciò potrebbe avere un impatto positivo importante sulle città, riducendo di molto il loro attuale ruolo di “isole di calore”.

Sebbene, infatti, le città occupino solo il 3% della superficie terrestre, sono responsabili del 60-80% del consumo energetico globale, del 75% delle emissioni complessive di CO2 e di oltre il 60% dell’uso delle risorse naturali, secondo Enea.

Fra gli altri benefici dei tetti verdi, si contano una maggiore efficienza degli impianti fotovoltaici, che possono condividere il tetto con manti erbosi e piante basse, il cui effetto rinfrescante sull’aria aumenta l’efficienza dei moduli.

Anche il rivestimento del tetto può beneficiarne. La durabilità di una guaina impermeabilizzante, infatti, solitamente compresa fra 10 e 20 anni, può aumentare fino a 50 anni e oltre se protetta da uno strato verde. Da non sottovalutare neanche la riduzione del rischio di incendio e il valore aggiunto per l’edificio.

Possibili criticità

Non è possibile riassumere qui tutti i tipi di tetti e pareti verdi che è possibile realizzare. Vale la pena però menzionare alcuni aspetti progettuali e realizzativi che possono fare la differenza circa l’esito degli interventi nel corso degli anni.

Sarà bene fare particolare attenzione ai sistemi di drenaggio dell’acqua, all’impermeabilizzazione e alle “funzioni anti-radice” del tetto verde, per la protezione della soletta sottostante, oltre al tipo di vegetazione in base alla pendenza del tetto, al peso complessivo della copertura, comprensivo cioè del suo strato verde, all’integrazione fra il verde e la particolare conformazione degli altri elementi costruttivi del tetto.

Da considerare poi gli effetti del vento, la disponibilità di acqua sul tetto e i sistemi per l’irrigazione, senza dimenticare illuminazione e manutenzione.

Circa questo ultimo punto, Enea ha fatto una stima di tempi e costi di manutenzione necessari per diversi tipi di inverdimento di un tetto con una superficie di almeno 500 mq, riassunti nelle tabelle sottostanti.

Raccomandazioni alle Pubbliche Amministrazioni

Le PA interessate a promuovere tetti e pareti verdi su edifici nuovi o esistenti, tramite buone pratiche e politiche locali, potrebbero adottare due tipi di azione: l’inserimento delle infrastrutture verdi per gli edifici in regolamenti locali o strategie pianificate da pubbliche amministrazioni, e attività informative come, per esempio, la pubblicazione di Linee Guida locali.

Enea ha inoltre evidenziato le potenzialità del “Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima” (PAESC) come strumento già disponibile alle amministrazioni locali e adatto alla pianificazione di installazioni di tetti e pareti verdi.

Tramite questi strumenti è possibile applicare “strategie nature-based” (NBS), come soluzioni per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici anche a livello locale nei centri urbani.

“L’utilizzo di queste soluzioni come coperture di parti strutturali di un edificio rappresenta un sistema innovativo che consente di ridurre i consumi di energia per raffreddare gli edifici nei periodi caldi e per il riscaldamento in quelli freddi”, ha sottolineato Patrizia De Rossi, ricercatrice del Dipartimento Unità Efficienza Energetica.

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