Teresa Ribera guiderà il Green Deal nella nuova Commissione Ue

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La presidente Ursula von der Leyen propone la squadra di commissari che dovranno essere votati dal Parlamento europeo. Alla ministra spagnola per la Transizione ecologica il compito di raccogliere l'eredità di Timmermans.

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Dopo settimane di trattative, prende forma la nuova Commissione europea.

Oggi a Strasburgo la presidente Ursula von der Leyen ha svelato i nomi dei commissari, dopo aver parlato alla Conferenza dei capigruppo del Parlamento Ue.

Sei le vicepresidenze, che spetteranno alla spagnola Teresa Ribera (nella foto di copertina), ministra della Transizione ecologica del governo spagnolo che di fatto guiderà il Green Deal nel prossimo mandato, alla finlandese Henna Virkkunen, al francese Stéphane Séjourné (che all’ultimo ha preso il posto di Thierry Breton nella casella destinata alla Francia), alla estone Kaja Kallas, alla romena Roxana Minzatu e all’italiano Raffale Fitto.

Le nomine, ricordiamo, dovranno essere votate dall’Eurocamera prima di potersi insediare. I commissari vengono scelti dopo diverse negoziazioni tra i gruppi parlamentari, motivo per cui è molto difficile (anche se non impossibile) che qualcuno possa non superare lo scoglio del voto.

Previsti poi alcuni nuovi portafogli: i commissari al Mediterraneo, alla Difesa e Spazio, al Commercio e alla Sicurezza economica.

Un unico portafoglio includerà Energia e Politiche Abitative e un altro si focalizzerà su Fisco, Clima e Crescita Verde.

Sulla lista dei nuovi commissari fino all’ultimo è stato mantenuto il riserbo, dovuto anche ad alcune incertezze sulle ipotesi di deleghe da assegnare. L’Italia come già accennato ha ottenuto per Raffaele Fitto un incarico di prestigio, la vicepresidenza con deleghe alla Coesione e alle Riforme. Questo l’elenco completo:

  • Magnus Brunner (Austria) – Commissario agli Affari interni e alla Migrazione
  • Hadja Lahbib (Belgio) – Commissaria all’Uguaglianza e alla Gestione delle crisi
  • Ekaterina Zaharieva (Bulgaria) – Commissaria all’Innovazione alle start-up
  • Dubravka Šuica (Croazia) – Commissaria al Mediterraneo
  • Costas Kadis (Cipro) – Commissario alla Pesca
  • Jozef Síkela (Repubblica Ceca) – Commissario alla Cooperazione internazionale
  • Dan Jørgensen (Danimarca) – Commissario all’Energia e alla Casa
  • Kaja Kallas (Estonia) – Vicepresidente e Alta rappresentante degli Affari esteri
  • Henna Virkkunen (Finlandia) – Vicepresidente e commissaria alla Sovranità tecnologica e alla Sicurezza
  • Stéphane Séjourné (Francia) – Vicepresidente e commissario alla Prosperità e all’Industria
  • Apostolos Tzitzikostas (Grecia) – Commissario al Turismo
  • Olivér Várhelyi (Ungheria) – Commissario alla Salute e al Benessere animale
  • Michael McGrath (Irlanda) – Commissario alla Giustizia
  • Raffaele Fitto (Italia) – Vicepresidente e commissario alla Coesione e alle Riforme
  • Valdis Dombrovskis (Lettonia) – Commissario all’Economia e Semplificazione
  • Andrius Kubilius (Lituania) – Commissario alla Difesa e allo Spazio
  • Christophe Hansen (Lussemburgo) – Commissario all’Agricoltura
  • Glenn Micallef (Malta) – Commissario alla Cultura, allo Sport e alla Giustizia intergenerazionale
  • Wopke Hoekstra (Paesi Bassi) – Commissario al Clima
  • Piotr Serafin (Polonia) – Commissario al Bilancio e alla Pubblica amministrazione
  • Maria Luís Albuquerque (Portogallo) – Commissaria ai Servizi finanziari
  • Roxana Mînzatu (Romania) – Vicepresidente e commissaria alle Persone e all’Istruzione
  • Maroš Šefčovič (Slovacchia) – Commissario al Commercio
  • Marta Kos (Slovenia) – Commissaria al Processo di allargamento e alla Ricostruzione dell’Ucraina
  • Teresa Ribera (Spagna) – Vicepresidente e commissaria alla Transizione giusta e alla Concorrenza
  • Jessika Roswall (Svezia) – Commissaria all’Ambiente

Le prossime sfide del Green Deal

Il ruolo di rilievo dato a Ribera, che sarà commissaria alla Transizione giusta e alla Concorrenza oltre che vicepresidente, sottolinea come la presidente von der Leyen voglia dare continuità al lavoro svolto sul Green Deal negli ultimi cinque anni. Le altre deleghe “verdi” della prossima Commissione europea saranno sostanzialmente tre: l’olandese Wopke Hoekstra sarà il nuovo commissario per il Clima, la svedese Jessika Roswall sarà responsabile per l’Ambiente e la Resilienza idrica, mentre al danese Dan Jorgensen andrà l’Energia.

Correlate all’agenda ambientale dell’Ue anche la delega per la Pesca e gli Oceani assegnata al cipriota Costas Kadis, il portafoglio per la Salute e il benessere animale affidato all’ungherese Oliver Varhelyi e l’Agricoltura al lussemburghese Christophe Hansen.

Ribera, in particolare, “guiderà il lavoro per garantire che l’Europa rimanga sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi fissati nel Green Deal europeo”, ha detto von der Leyen.

Nella lettera di incarico a Ribera, la presidente della Commissione ha spiegato che “uno dei maggiori ostacoli alla nostra competitività e alla capacità di crescita delle nostre industrie è rappresentato dagli alti prezzi dell’energia”, che devono urgentemente essere abbassati.

La commissaria “dovrà inoltre lavorare per favorire gli investimenti nelle infrastrutture per l’energia pulita e per affrontare la povertà energetica in Europa”. Nell’ambito del Clean Industrial Act, “dovrà sviluppare un nuovo quadro di aiuti di Stato per accelerare l’introduzione delle energie rinnovabili, per promuovere la decarbonizzazione industriale e per garantire una sufficiente capacità produttiva di tecnologie pulite”.

La linea da seguire, ha confermato la presidente, saranno “le raccomandazioni del rapporto Draghi” (di cui abbiamo scritto in maniera approfondita in Ue ed energia: la ricetta di Draghi per essere più competitivi).

Le sfide green del prossimo quinquennio sono note. Aumentare la competitività della manifattura interna rispetto a quella cinese, ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas, velocizzare le autorizzazioni, risolvere la questione dello scarso sviluppo dei PPA da rinnovabili, così come l’insufficienza delle reti di trasmissione, che si teme non riusciranno a seguire il passo della crescita degli impianti eolici e solari.

Da seguire anche gli sviluppi del regolamento che vieta la vendita di nuove auto endotermiche dal 2035, per il quale l’Italia ha recentemente chiesto una revisione, e della direttiva case green, con i suoi molto criticati obiettivi di riqualificazione energetica degli edifici, approvata alla fine dello scorso mandato.

Da capire anche che fine farà la raccomandazione emanata a febbraio per ridurre del 90% le emissioni di CO2 entro il 2040, rispetto ai livelli del 1990. La Commissione si era riservata di riaffrontare il tema ed eventualmente trasformarla in una proposta legislativa dopo le elezioni di giugno e le nuove nomine.

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