Superbonus, le novità in arrivo: esteso “per tutti” al 2023 e accesso anche con condono in corso

  • 28 Aprile 2021

Le modifiche per la maxi detrazione fiscale del 110% previste nella bozza del decreto Semplificazioni.

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Proroga al 2023 “per tutti” (e scadenze fissate ancora più in là per condomini e case popolari), allargamento a pensioni e alberghi, possibilità di accesso con una richiesta di condono edilizio in corso: sono molte le novità previste per il Superbonus nella prima bozza del prossimo decreto Semplificazioni.

Il provvedimento, preparato dal ministero della Transizione ecologica (MiTE) di Roberto Cingolani, si intitola “Disposizioni urgenti in materia di transizione ecologica” e comprende varie misure anche per le rinnovabili, con un focus sulla velocizzazione delle autorizzazioni ambientali (si veda questo articolo).

Le nuove scadenze

La principale novità del decreto Semplificazioni, per quanto riguarda la maxi detrazione fiscale del 110% in edilizia introdotta dal decreto Rilancio, è la proroga dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2023.

Prorogate anche le scadenze del Superbonus per gli interventi negli edifici condominiali e nelle case popolari.

In pratica, il Superbonus nei condomini sarebbe esteso al 30 giugno 2024 a condizione che a fine dicembre 2023 sia stato eseguito almeno il 60% dei lavori.

E la possibilità di applicare il 110% sarebbe estesa al 31 dicembre 2025 nelle case popolari (Iacp), sempre con la regola del 60% delle opere completate (in questo caso al 30 giugno 2024).

Stato legittimo su singolo appartamento

La bozza di decreto propone, inoltre, di estendere il Superbonus a pensioni e alberghi e di consentire il rilascio dello “stato legittimo” con riferimento alla singola unità abitativa.

In sostanza, si intende evitare che le irregolarità di una singola unità immobiliare impediscano alle altre di accedere al Superbonus, grazie all’inserimento della seguente frase alla fine del comma 13-ter dell’art. 119 del decreto Rilancio (corsivo e neretti nostri): “Per gli interventi sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari, lo stato legittimo riguarda soltanto le singole unità“.

Si accede anche con condono in corso

Un punto rilevante, infine, è la prevista possibilità di accedere al Superbonus con una richiesta di condono edilizio in corso tenendo però conto che, in caso di definitivo rigetto del condono, si perderanno le agevolazioni eventualmente già erogate.

Si propone, infatti, di inserire il seguente comma 13-quater all’art. 119 del decreto Rilancio (corsivo e neretti nostri): “In presenza di domande di condono edilizio ancora inesitate, l’accesso agli incentivi […] è consentito previa asseverazione giurata, prestata da tecnico abilitato diverso da colui che aveva assistito il richiedente in fase di domanda di sanatoria, circa la sussistenza dei requisiti onde ottenere un positivo riscontro ad opera delle competenti amministrazioni comunali. In caso di definitivo rigetto della istanza di condono edilizio, il relativo provvedimento viene comunicato dalla amministrazione comunale alle amministrazioni competenti […] per la revoca delle agevolazioni eventualmente già erogate“.

Vale anche con impianti termici non fissi

Nella bozza del decreto figura anche un allargamento della definizione di impianto termico.

Ai fini dell’accesso al 110%, infatti, si legge nel documento, (corsivo e neretti nostri), “per impianto termico si intende qualsiasi apparecchio, anche non fisso, finalizzato alla climatizzazione invernale degli ambienti”.

Il Superbonus a oggi: cosa dice il Pnrr

Ricordiamo che, per il momento, il perimetro del Superbonus uscito dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è rimasto quello definito dall’ultima legge di bilancio.

In sintesi: per i lavori negli edifici condominiali si può utilizzare il 110% per tutto il 2022, a patto però che al 30 giugno 2022 sia stato completato almeno il 60% delle opere previste.

Mentre per le case popolari si può arrivare al 30 giugno 2023, sempre rispettando la regola del 60% dei lavori completati (in questo caso, entro fine dicembre 2022).

Poi nel suo discorso di presentazione del Pnrr in Parlamento, il premier Mario Draghi si è impegnato ad allungare la durata del Superbonus, dichiarando che (neretti nostri) “il governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023″.

Detta proroga, però, ha precisato Draghi, terrà conto “dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e di sicurezza degli edifici”.

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