Superbonus, Giorgetti annuncia verifiche sulle rendite catastali

Controlli su chi ha effettuato lavori di riqualificazione energetica con il 110%. Il ministro: "Se i dati non sono stati aggiornati, ci saranno benefici a favore dei Comuni".

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Ricerca degli “immobili fantasma” e un adeguamento delle rendite catastali per chi ha beneficiato di bonus edilizi.

Inizia oggi in Parlamento l’esame del Piano strutturale di bilancio, documento che i Paesi Ue sono obbligati a presentare alla luce della riforma del Patto di stabilità europeo, per illustrare le politiche economiche e fiscali dei prossimi cinque anni, con un percorso di riforme che può arrivare fino a sette anni.

E ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha riferito in audizione, davanti alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, che anche le case, argomento sul quale il centrodestra storicamente è poco propenso a gravare fiscalmente, finiranno coinvolte in nuove riforme sui gettiti.

L’aggiornamento delle rendite catastali non riguarderà tutti, come chiede da tempo l’Ue, ma avverrà in maniera selettiva: prima le unità immobiliari ancora non censite (gli “immobili fantasma”, appunto), poi gli edifici che hanno beneficiato dei bonus edilizi.

Il riferimento è al Superbonus 110%, del quale si è fatto largamente uso in Italia fino al suo smantellamento a partire dall’inizio di quest’anno.

Le parole del ministro non lasciano spazio a dubbi: “I valori catastali saranno rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici”.

Già adesso la norma sull’agevolazione impone a chi ne ha usufruito di adeguare la rendita catastale; quest’ultima, ricordiamo, è il riferimento sulla base del quale vengono calcolate le tasse, dall’Imu a quelle sulle compravendite.

In aula Giorgetti è stato incalzato dal senatore del Pd Antonio Misiani: “L’informazione sul catasto è dirompente rispetto a quanto ha sempre sostenuto questa maggioranza, rigettando qualunque aggiornamento delle rendite”.

“Non si tratta di fare un aggiornamento di mercato che la Commissione europea ci ha chiesto ripetutamente, ma di cercare le case fantasma e di verificare se chi ha fatto le ristrutturazioni edilizie ha aggiornato i valori catastali, come era tenuto a fare. Andremo a vedere, e se i dati non sono stati aggiornati ci saranno benefici a favore dei Comuni”, la replica dell’esponente di governo.

Dal Mef è poi arrivata un’ulteriore precisazione: “L’adeguamento riguarda gli immobili che hanno usufruito del Superbonus al 110 per cento, come previsto dalla legge di bilancio dello scorso anno, e sono esclusi i lavori rimborsati con le detrazioni ordinarie”.

Tra i lavori con Superbonus che potrebbero modificare la rendita catastale ci sono l’installazione del cappotto termico, i nuovi impianti di climatizzazione, infissi più performanti, oppure lavori antisismici.

Alla fine di ogni cantiere il direttore lavori è tenuto a chiudere la pratica presentando la dichiarazione di variazione catastale (oppure la dichiarazione che i lavori non hanno influito sulla rendita).

Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2024 impone all’Agenzia delle Entrate di verificare se l’incremento del valore degli immobili ha aumentato anche la rendita catastale e se queste variazioni sono state correttamente segnalate.

Se dai nuovi controlli dovessero emergere omissioni, l’Agenzia invierà al beneficiario una comunicazione per invitarlo a regolarizzare la propria posizione.

Secondo l’ultimo aggiornamento Enea sul Superbonus relativo ad agosto 2024, sono 496.315 gli edifici interessati, circa il 4% dell’intero patrimonio edilizio italiano. Considerando che l’aumento più immediato, quello dell’Imu, riguarderebbe quasi esclusivamente le seconde case (ad eccezione di immobili di lusso), resta da vedere quanto questa revisione porterà nuove entrate per le casse dello Stato.

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