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Starace: “possibili 8 GW/anno di Fer”. Nuovo nucleare? “meglio non parlarne”

Le dichiarazioni più importanti dell'amministratore delegato del gruppo, nella conferenza stampa dopo la presentazione della strategia 2023-2025.

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Possibilità di raddoppiare la nuova potenza installata nelle rinnovabili in Italia nei prossimi anni, carbone senza futuro, tempi molto lunghi per il nuovo nucleare, posizione “incomprensibile” della Germania sul price cap europeo del gas.

Queste, in estrema sintesi, le dichiarazioni di Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, rese ieri (martedì 22 novembre) in conferenza stampa, dopo la presentazione del piano strategico 2023-2025.

Il numero uno di Enel – ricordiamo che a fine anno scade il suo mandato – in tema di rinnovabili ha sottolineato che il gruppo punta a installare 4,2 GW di nuova capacità in Italia al 2025 ma che i GW potrebbero essere molti di più, se non ci fosse un ingorgo normativo che frena progetti e investimenti.

“Se le misure del Governo per sbloccare gli impianti saranno attuate, i nostri 4 GW di rinnovabili potrebbero raddoppiare“, ha affermato.

Mentre gli impianti a carbone “ora hanno un periodo d’oro per il problema dei prezzi del gas, ma prima di questa situazione già non era il carbone di una volta”, quindi le centrali alimentate con questa fonte fossile “non hanno futuro”.

Anche il gas “sarà sempre meno importante”, perché gli investimenti puntano sempre di più sulle rinnovabili e sugli usi diretti di energia elettrica nelle abitazioni e nei trasporti.

Ancora in tema di gas, secondo Starace le preoccupazioni della Germania sul price cap europeo “non sono comprensibili”.

“Mi pare folle continuare ad avere questa volatilità”, ha precisato (intanto la Commissione Ue ha presentato la sua proposta di regolamento con il price cap a 275 euro per MWh, che sarà discussa domani, giovedì 24 novembre, al Consiglio Energia).

Per quanto riguarda la nuova tassazione sugli extra profitti delle società energetiche, inserita nella manovra 2023 dal governo, Starace ha dichiarato che “cambiare la tassa dal 25% al 35% dove si sono depositati degli extra profitti va bene, non abbiamo un atteggiamento negativo”.

Parlando di nucleare, Starace, dopo aver ricordato che Enel gestisce sette centrali in Spagna e sta facendo il commissioning di una centrale in Slovacchia, ha confermato che il nuovo nucleare non è una soluzione cui guardare ora: “la IV generazione è un nome finto”, ha detto, aggiungendo che  “il tema nucleare in Italia preferirei non trattarlo sui media perché non credo sia costruttivo”.

Per l’ad Enel, “ci sono tecnologie promettenti che riteniamo meritino molta attenzione, ma parliamo di tecnologie che entreranno a fare parte del mix negli anni 40 del 2000. Cose significative e degne di attenzione ma su tempi molto lunghi, nel piano di tre anni non credo possano dare un aiuto”.

Starace ha anche parlato della fine del mercato in tutela, spiegando che “si sta esaurendo da solo” e con il passare del tempo il problema del passaggio al mercato libero si risolverà a prescindere da quello che deciderà il regolatore.

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