Sciopero clima, Kyoto Club: “servono politiche ambientali più ambiziose”

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Il 27 settembre un altro appuntamento con il Global Climate Strike, in ben 150 Paesi.

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“Un vero e proprio sciopero globale per il clima, come non se ne erano mai visti”. Così Kyoto Club ha commentato in una nota stampa l’affluenza alle manifestazioni che si sono tenute in tutto il mondo il 20 settembre scorso.

Durante tutta la settimana – prosegue Kyoto Club – continueranno a manifestare migliaia di persone, per chiedere ai governi azioni concrete contro i cambiamenti climatici. La mobilitazione culminerà venerdì 27 settembre con il terzo Global Climate Strike, in ben 150 Paesi.

Ma non sono solo i cittadini e gli studenti a mobilitarsi. Oggi, lunedì 23 settembre, è in corso a New York il Climate Action summit 2019 (vedi anche QualEnergia.it), il vertice mondiale sul clima dell’ONU. Il summit, organizzato dal segretario generale della Nazioni Unite António Guterres, vedrà l’adesione di 60 Paesi, con l’obiettivo di intensificare gli sforzi per affrontare la crisi climatica.

“La speranza – spiega il Direttore scientifico di Kyoto Club Gianni Silvestrini – è che la pressione delle mobilitazioni dei giovani e dei rapporti sempre più allarmanti del mondo scientifico inducano i governi ad avviare politiche ambientali decisamente più ambiziose. Per evitare di superare la soglia dei 2 C occorre infatti che gli sforzi di riduzione triplichino a livello globale. Quindi anche l’Italia deve adottare politiche molto più incisive. Ci auguriamo – conclude il Direttore scientifico – che anche il Vertice sul clima dell’ONU di oggi contribuisca ad accelerare le politiche sul clima e la transizione economica.”

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