Rinnovabili e paesaggio: la guida turistica dei parchi eolici italiani

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Il volume di Legambiente, patrocinato da Anev, presentato oggi in occasione del Global Wind Day.

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Dalle montagne liguri affacciate sul mare a Matera, dalle colline moreniche di Verona al Fortore molisano, seguendo le colline toscane e siciliane, le aree interne e i piccoli paesi abruzzesi, molisani e campani. E ancora alla scoperta dell’innovazione con il primo impianto eolico in mare a Taranto e il primo parco cooperativo a Gubbio (PG), fino alle torri e alle installazioni artistiche nell’altopiano dell’Ogliastra (NU).

Il turismo è spinto dal vento nella seconda edizione della Guida turistica dei Parchi eolici italiani di Legambiente, presentata oggi in occasione della Giornata mondiale del Vento, il Global Wind Day.

Nel 2022 arrivano a diciotto i parchi eolici mappati in undici regioni italiane, raccontati in un volume e sul sito parchidelvento.it con cartine interattive e informazioni turistiche (vedi il documento in basso).

Un progetto inedito del cigno verde, la prima guida al mondo dedicata al turismo eolico, a cura di Edoardo Zanchini, con il contributo di Agsm, Edison, Erg, Fera, Rwe, IVPC, Leitwind e con il patrocinio di Anev.

L’obiettivo – spiega una nota dell’associazione – è invitare a scoprire territori affascinanti, spesso esclusi dai circuiti turistici più frequentati, osservando da vicino le moderne macchine che producono energia dal vento, indubbiamente tra i laboratori più interessanti della transizione energetica.

Informazioni sui luoghi più suggestivi e su come arrivarci, sulle caratteristiche degli impianti e sui percorsi e sentieri che li attraversano, consigli su dove andare a mangiare e dormire, insieme a storie curiose e aneddoti sui territori a cura di Giuliano Malatesta.

Sono tanti gli spunti offerti dalla guida di Legambiente per un weekend e una gita fuori porta, da percorrere a piedi, in bici o a cavallo tra sentieri sterrati e tratturi, strade locali.

Rispetto alla scorsa edizione, molte le inedite realtà innovative. Dai sentieri della resistenza sui rilievi di Quiliano, nel Savonese, alle colline di Montecatini e Matera, ai paesaggi del beneventano con una visita a San Marco dei Cavoti, tutti luoghi da scoprire con spunti per una gita e un weekend. Fino al Porto di Taranto, con il primo parco eolico offshore del Mediterraneo, dove come nei mari del Nord, si organizzano visite e si sta allestendo una palestra per sub.

E ancora il Parco eolico promosso da una cooperativa energetica, che diventa l’occasione per visitare la bellissima Gubbio. Una zona immersa nella natura incontaminata, caratterizzata da grandi silenzi e una vista meravigliosa sulla serra di Burano, che ospita una torre da 900 kW di potenza in grado di produrre 2 GWh di energia elettrica all’anno, distribuita a oltre 900 famiglie socie della cooperativa, evitando così l’emissione di 878 tonnellate di CO2 all’anno.

Il Parco eolico di Ulassai (NU), che ospita 57 aerogeneratori per una potenza totale installata di 126 MW: un’area selvaggia, brulla, in cui l’arte incontra il vento, con le famose opere dell’artista Maria Lai, conosciuta soprattutto per le sue opere tessili che rimandano al passato della sua terra e alle antiche tradizioni della Sardegna.

Non solo lo sguardo all’Italia. Il sito parchidelvento.it è disponibile in italiano e inglese proprio per rispondere alla crescente curiosità nei confronti dell’eolico a terra e in mare che sta interessando il turismo a livello internazionale: al suo interno rappresentate infatti anche le storie di parchi eolici visitabili in diversi Paesi del mondo, dalla Nuova Zelanda alla Danimarca, fino agli Stati Uniti d’America.

Rappresenta un work in progress che, anno dopo anno, raccoglie la sfida di dimostrare, attraverso le esperienze, come sia importante puntare sullo sviluppo dei parchi eolici, sostenendo un modello di generazione energetica pulito e distribuito che valorizza i territori, le risorse presenti e rafforza le comunità.

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