Rinnovabili in Italia, il nuovo rapporto GSE

La fotografia del settore pubblicata oggi e aggiornata a fine 2017: fonti pulite al 18,3% dei consumi finali.

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Le rinnoabili in Italia coprono oltre il 18,3% dei consumi energetici complessivi italiano. La mostra fotografia del settore pubblicata oggi dal GSE che mostra la situazione a fine 2017.

Il 18,3% raggiunto l’anno scorso, si fa notare, è superiore sia al dato 2016 (17,4%) sia – per il quarto anno consecutivo – al target assegnato all’Italia dalla Direttiva 2009/28/CE per il 2020 (17,0%).

A fronte della sostanziale stabilità dei consumi totali, sottolinea il Gestore, questa dinamica è legata principalmente a condizioni climatiche favorevoli del 2017, quali il buon irraggiamento che ha consentito di registrare il record storico nella produzione fotovoltaica (24,4 TWh, +10,3% rispetto al 2016), e le temperature mediamente inferiori a quelle dell’anno precedente, che hanno sostenuto il consumo diretto di biomassa nel settore residenziale (6,8 Mtep) con un + 9,5% rispetto al 2016.

Nel settore elettrico, i 787.000 impianti in esercizio sul territorio nazionale, per una potenza installata di oltre 53 GW, hanno generato 104 TWh di energia rinnovabile, che ha coperto il 35% della produzione lorda complessiva. L’idroelettrico si conferma come la fonte principale della generazione elettrica da FER, mentre la fonte solare è quella che nell’anno ha registrato la crescita più rilevante.

Nel settore termico, invece, prosegue il GSE, proviene da FER circa il 20% dei consumi energetici del 2017, con la biomassa solida (utilizzata soprattutto nel settore domestico in forma di legna da ardere e pellet) che da sola ha coperto il 67% dei consumi termici rinnovabili, cui segue il contributo fornito dalle pompe di calore (24%).

Per quanto riguarda infine i trasporti, nel 2017 sono stati immessi in consumo circa 1,2 milioni di tonnellate di biocarburanti, in larghissima parte costituiti da biodiesel. La quota dei consumi totali coperta dalle rinnovabili, calcolata secondo i criteri previsti a livello comunitario, risulta pari al 6,5%, a fronte di un obiettivo nazionale al 2020 pari al 10%.

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