Cento firme per l’appello “100% rinnovabili network”. L’iniziativa, presentata oggi a Roma e promossa da diverse associazioni ambientaliste, ha raggiunto questa quota ed è aperta a società civile, Terzo settore e mondo scientifico.
L’obiettivo è dire no al nucleare e alle fossili promuovendo un modello basato sulle Fer che, da sole, “sono in grado di soddisfare tutto il fabbisogno di energia, sia attuale sia dei prossimi anni, utilizzando in modo integrato le diverse fonti, adeguando e gestendo in modo intelligente le reti, governando la domanda, migliorando l’efficienza e il risparmio energetico, investendo in sistemi di accumulo”, come si legge nel documento (disponibile in basso).
I prossimi passi, spiega una nota, sono la raccolta di nuove firme e l’organizzazione, in autunno, degli “Stati generali del Network per un’Italia libera dalle fossili e dal nucleare”.
In questo modo si vuole dare una risposta al Pniec “che punta in maniera insensata anche sul nucleare, troppo costoso e pericoloso”. In particolare, “i pochi nuovi reattori realizzati hanno comportato costi di gran lunga superiori a quelli previsti dal progetto iniziale”. Inoltre, “la costruzione di centrali nucleari è ormai talmente onerosa da richiedere ovunque il sostegno dello Stato”.
Tra le critiche al dibattito pubblico in corso c’è l’effetto di una “lobby filonucleare, a senso unico, senza contradditorio, che punta a far credere che, per decarbonizzare l’energia, sia necessaria una quota significativa di nucleare; mentre in Germania, in prima fila nelle misure per il clima, sono state recentemente chiuse tutte le centrali”.
Tra i primi firmatari anche Greenpeace Italia, Legambiente, Kyoto Club, Wwf Italia, Anev, Acli, Arci, Cgil, Cic, Cnr, Igag-Cnr, Federbio, Forum Terzo settore, Fondazione, Fillea Cgil, Libera, Banca Etica, Symbola, Slow Food, Italia Solare, Forum disuguaglianza e diversità, Uncem e vari docenti o ricercatori universitari.