Rinnovabili con accumuli più competitive del carbone: lo studio australiano

Un rapporto confronta i costi di generazione delle diverse tecnologie, mostrando che l’eolico e il solare abbinati all’energy storage sono le soluzioni più vantaggiose in differenti scenari.

ADV
image_pdfimage_print

Dall’Australia arriva uno studio molto interessante per approfondire il dibattito su come sviluppare il sistema elettrico nei prossimi anni, puntando a una quota crescente di fonti rinnovabili e alla graduale eliminazione dei combustibili fossili.

Parliamo del documento pubblicato di recente da CSIRO e AEMO che sono, rispettivamente, l’agenzia federale per la ricerca in campo scientifico-industriale (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation) e l’operatore australiano delle reti energetiche (Australian Energy Market Operator).

Il rapporto GenCost 2018 (allegato in basso) si concentra sui valori LCOE (Levelized Cost of Electricity) per confrontare il costo della generazione elettrica con le diverse tecnologie in Australia (vedi qui i dati aggiornati da Lazard negli Stati Uniti).

Come evidenziano gli esperti delle due organizzazioni, i nuovi impianti eolici e solari sono più competitivi delle nuove unità convenzionali a gas o carbone, anche quando l’analisi tecnico-economico comprende l’aggiunta di sistemi di accumulo energetico alle fonti rinnovabili.

Lo studio, precisano gli autori, vuole essere un punto di partenza per elaborare i futuri piani energetici nelle diverse aree del paese, assumendo che le rinnovabili avanzeranno oltre il 50% del mix elettrico e che bisognerà adottare diverse soluzioni per garantire la sicurezza delle forniture e la flessibilità dell’intera rete, bilanciando in ogni momento domanda e offerta di elettricità (vedi anche QualEnergia.it sulla California dove è stata approvata una legge per il 100% di elettricità a zero emissioni nel 2045).

Proponiamo di seguito alcune tabelle con i costi “tutto compreso” LCOE dell’energia elettrica prodotta con varie fonti in differenti categorie di utilizzo (impianti “peaking” che entrano in funzione per coprire i picchi di domanda, impianti con un fattore di carico del 40-80%, produzione variabile con pale eoliche o pannelli fotovoltaici) e considerando anche altri fattori, tra cui l’eventuale costo per abbattere le emissioni di CO2.

Le tabelle (clicca sopra per ingrandire) si riferiscono, rispettivamente, ai valori LCOE stimati per il 2020, 2040 e 2050.

Emerge chiaramente che l’eolico e il solare abbinati agli accumuli (2 ore di capacità di accumulo con batterie oppure 6 ore con sistemi di pompaggio idroelettrico, PHES, pumped hydro energy storage) rappresentano le tecnologie maggiormente competitive nella maggior parte delle circostanze e degli scenari.

Rimandiamo al dettaglio delle analisi di CSIRO-AEMO per chi volesse approfondire questi dati LCOE nel contesto del mercato elettrico australiano.

Il seguente documento è riservato agli abbonati a QualEnergia.it PRO:

Prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati subito a QualEnergia.it PRO

ADV
×