I quattro ostacoli per la decarbonizzazione dei consumi

L’indagine Fire: a frenare sono tempi di ritorno degli investimenti, accesso al credito, complessità dell’incentivazione e reperimento delle tecnologie. Pompe di calore elettriche la soluzione più scelta.

ADV
image_pdfimage_print

Quali sono le criticità che ostacolano l’elettrificazione dei consumi a livello civile, industriale e dei trasporti e dunque la loro decarbonizzazione?

A chiederlo è la Fire che ha presentato una specifica indagine condotta su un campione di 4.000 soggetti (in basso).

La base dei dati, in particolare, arriva per il 46% da ESCo, provider di servizi, società di consulenza e studi professionali attivi nel settore dell’energia. La parte restante è invece parcellizzata tra diversi comparti di consumatori.

Le criticità maggiormente percepite riguardano i tempi di ritorno degli investimenti troppo lunghi e le difficoltà di accesso agli incentivi a causa di meccanismi complessi e burocratici.

A ciò si aggiunge un’ammissione non semplice ai finanziamenti bancari e la non soddisfacente reperibilità delle tecnologie sul mercato.

Dal punto di vista progettuale è la sostituzione di generatori di calore a gas naturale con pompe di calore elettriche quella maggiormente premiante in ambito civile e industriale.

Nel solo residenziale Fire ritiene possa essere utile promuovere strumenti di supporto che favoriscano l’intervento contestuale sull’involucro e sugli impianti, in modo da ridurre la domanda di energia con benefici per l’utente, ma anche per le reti elettriche e il fabbisogno energetico nazionale.

Nel manifatturiero, invece, dopo le pompe di calore troviamo l’installazione di sistemi di controllo automatizzato degli impianti come soluzioni più scelte.

Nei trasporti, infine, il trend dell’elettrificazione è inevitabilmente trainato dalla conversione di mezzi e flotte aziendali.

Il documento riporta che i progetti di elettrificazione, spesso, sono associati a interventi di realizzazione o potenziamento degli impianti di autoproduzione energetica e per il 63% del campione si è trattato di fotovoltaico.

Il 56% dei rispondenti ritiene inoltre che Transizione 5.0 possa rivelarsi utile nel sostegno ai progetti di elettrificazione, anche se il 37% pensa che potrebbero sorgere potenziali problematiche legate al risparmio energetico da conseguire e alla prenotazione dei fondi.

Di interesse le motivazioni che portano i consumatori a cercare processi di decarbonizzazione. Il risparmio economico, di per sé, non è l’unica leva, visto che “nel variegato mondo delle Pmi l’unico aspetto che riesce a veicolare con certezza le scelte dei proprietari è l’obbligo normativo”.

In conclusione, Fire ritiene che “negli ultimi decenni l’industria abbia giocato il ruolo trainante nella riduzione delle emissioni di gas serra, guidata dai settori hard-to-abate. Nel prossimo futuro le imprese coinvolte si troveranno ad affrontare sfide complesse, per cui non sono ancora sul mercato soluzioni economicamente efficaci”.

Per i trasporti – spiega Fire – il freno principale è legato alle difficoltà di crescita della mobilità elettrica o a idrogeno verde, soprattutto per i mezzi pesanti. Molto più ampi gli spazi di intervento nel civile, non a caso caratterizzato da segnali di maggior dinamismo, che però sconta costi di investimento consistenti e tempi di ritorno medio-lunghi.

I dati del Gse sui certificati bianchi

Restando in tema di efficientamento energetico, da segnalare che il Gse ha pubblicato i dati relativi ai procedimenti amministrativi conclusi e ai relativi Tee riconosciuti dal 1° gennaio al 30 settembre 2024.

Nel dettaglio, sono stati rilasciati-ritirati 1.950.065 certificati bianchi, di cui 618.680 per interventi di efficienza energetica e 1.331.385 relativi alla produzione delle unità di cogenerazione ad alto rendimento.

Il Gestore comunica che sono stati avviati 1.451 procedimenti amministrativi, rispetto ai 1.361 dei primi nove mesi del 2023, di cui: 127 richieste di verifica e certificazione dei risparmi ai sensi del DM 28 dicembre 2012; 215 progetti a consuntivo e standardizzati; 355 comunicazioni preliminari; 15 richiesta di valutazione preliminare; 739 richieste a consuntivo e standardizzate.

Per quanto riguarda la cogenerazione ad alto rendimento, invece, tra gennaio e novembre sono stati avviati 2.431 procedimenti amministrativi (+3% sul 2023) ai sensi del d.lgs. 20/07, del DM 4 agosto 2011 e del DM 5 settembre 2011, di cui 28 richieste a preventivo e 2.403 richieste a consuntivo.

Nel periodo in esame il Gestore ha così concluso 2.412 procedimenti amministrativi, di cui 2.370 con esito positivo, 32 con esito positivo parziale e 10 con esito negativo.

ADV
×
0
    0
    Carrello
    Il tuo carrello è vuotoRitorna agli abbonamenti
    Privacy Policy Cookie Policy