Tecnologie digitali, innovazione dei materiali e nuove soluzioni impiantistiche – tra cui fotovoltaico, accumuli e colonnine di ricarica per veicoli elettrici – possono rilanciare l’edilizia italiana rendendo gli immobili più sicuri, sostenibili ed efficienti dal punto di vista energetico.
Queste le principali tendenze segnalate dal rapporto Anie-Confindustria/Cresme (link in basso) che ha analizzato il ruolo e l’evoluzione delle tecnologie elettrotecniche ed elettroniche nel settore delle costruzioni.
Il documento è stato presentato il 7 novembre a Milano nel corso dell’evento “Tecnologie evolute per l’edificio”; ci sono i risultati di un’indagine, realizzata tra 2023 e 2024, che ha coinvolto mille famiglie, 500 installatori, 100 progettisti e altrettanti amministratori di condominio.
Tuttavia, le cosiddette “case intelligenti” dotate di impianti avanzati di domotica e automazione non sono ancora molto diffuse.
Nella maggior parte delle abitazioni, osserva Franco Villani, delegato presidenza Anie all’ambito Building, “la tecnologia rimane spesso frammentata, non del tutto automatizzata o troppo complessa da installare e utilizzare per un pubblico generalista”.
In generale, si legge nella sintesi dello studio, il settore delle costruzioni ha raggiunto nel 2022 il culmine con una dimensione di 309 miliardi di euro, trainata da incentivi alla riqualificazione e investimenti in opere pubbliche. Il mercato sta affrontando ora un rallentamento, con una previsione di calo del 26,5% nel 2024.
Più in dettaglio, nel 2023, la spesa per impiantistica ha rappresentato il 37% della spesa edilizia totale; il settore impiantistico ha registrato una crescita media annua del 9,4% tra il 2021 e il 2023, a fronte dell’11,1% complessivo per l’edilizia.
Nel periodo 2018-2023, l’industria elettrotecnica ed elettronica italiana nel mercato delle costruzioni ha mostrato una resilienza significativa: il valore della produzione del settore è passato da circa 16 miliardi di euro nel 2018 a oltre 21,8 miliardi nel 2023.
Dall’indagine su un campione di 500 installatori, emerge che nel 2023 il 62% degli interventi ha interessato gli impianti elettrici delle abitazioni, mentre per il restante 38% si è trattato di interventi su impianti elettrici non residenziali.
Dalle risposte degli installatori emerge però che le tecnologie evolute per la transizione energetica e digitale sono molto in ritardo, sotto il 10% di adozione negli edifici.
Al momento dei propri interventi presso le abitazioni, gli installatori hanno osservato la presenza di impianti fotovoltaici nel 7,2% dei casi, mentre gli impianti domotici erano presenti nel 6,8% degli immobili e la termoregolazione connessa era nel 5,5% delle case.
Allo stesso tempo, fotovoltaico e termoregolazione connessa sono le tecnologie che corrono di più: rispettivamente, il 55,2% e 44,8% degli installatori le considera in crescita o forte crescita.
Altra tendenza è che i progettisti di impianti elettrici stanno riscontrando una crescente richiesta di soluzioni avanzate e di alta qualità, con un’attenzione particolare rivolta alla sicurezza, all’efficienza energetica e alla distribuzione dei dati.
Il loro lavoro spesso include l’integrazione di tecnologie innovative come la domotica e i sistemi di gestione energetica, che offrono maggior controllo e ottimizzazione dei consumi.
Le tecnologie evolute inserite nei progetti di impianti elettrici delle abitazioni, precisa il rapporto, hanno riguardato con alta frequenza l’installazione di impianti fotovoltaici (42,2%).
Altrettanto elevata è la progettazione di interventi per l’installazione di accumuli elettrici (34%) e colonnine di ricarica (19,6%) (si veda anche Auto elettrica, tutto quello che c’è da sapere per la ricarica in condominio).
Tra le tecnologie considerate in maggiore sviluppo, come detto, si evidenzia il fotovoltaico: nell’86,3% dei casi è ritenuto in crescita o forte crescita, seguito dalla termoregolazione connessa e dallo storage (73,8%) e dalle colonnine di ricarica (67,5%).
Mentre gli amministratori di condominio rilevano l’importanza della manutenzione e dell’adeguamento normativo degli impianti elettrici, rimarcando che interventi mirati possano migliorare significativamente la sicurezza degli edifici e ridurre i consumi energetici, contribuendo così alla sostenibilità ambientale e al contenimento dei costi di gestione.