La Commissione europea ha pubblicato il 6 febbraio la proposta di regolamento delegato per sostenere l’uso di carburanti alternativi “sostenibili” nel trasporto aereo.
Il provvedimento (link in basso), previsto dalla direttiva 2023/958 sulla riduzione delle emissioni degli aerei, stabilisce “norme dettagliate per il calcolo annuale delle differenze di prezzo tra i carburanti ammissibili per l’aviazione e il cherosene fossile e per l’assegnazione nell’EU ETS di quote per l’uso di carburanti ammissibili per l’aviazione”.
Ad attuare in Italia questa direttiva è il decreto legislativo 147/2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale a metà ottobre dello scorso anno.
Tra le misure previste dalla norma Ue, in particolare, l’eliminazione graduale delle quote di emissione assegnate gratuitamente al trasporto aereo nell’ambito del mercato ETS (Emissions Trading Scheme); dal 1° gennaio 2026 saranno messe all’asta tutte le quote, con un paio di eccezioni.
In particolare, la direttiva riserva un massimo di 20 milioni di quote, per il periodo gennaio 2024-dicembre 2030, agli operatori aerei commerciali per l’utilizzo di carburanti sostenibili che non derivano da combustibili fossili, come idrogeno verde, biocarburanti avanzati, carburanti rinnovabili di origine non biologica.
Tali quote servono a coprire una parte o la totalità della differenza di prezzo tra il cherosene fossile e i carburanti sostenibili; in sostanza, è un incentivo a utilizzare combustibili “puliti” nell’aviazione, annullando in tutto o in parte il loro maggiore costo rispetto al jet-fuel tradizionale.
Parlamento e Consiglio Ue hanno due mesi per sollevare eventuali dubbi e criticità sul regolamento delegato; se non ci saranno obiezioni, il testo sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Ue.
Obiettivi a rischio
Tuttavia, secondo recenti analisi dell’organizzazione indipendente Transport & Environment (TE), il previsto aumento del traffico aereo fino al 2050 annullerà i vantaggi di un maggiore impiego di carburanti sostenibili, cosiddetti SAF (Sustainable Aviation Fuels), tra cui il bio-kerosene e i carburanti sintetici prodotti con energia elettrica rinnovabile (e-fuel).
TE cita le proiezioni dei costruttori di aeromobili Airbus e Boeing, secondo cui il traffico aereo passeggeri negli aeroporti dell’Ue raddoppierà entro il 2050 rispetto ai livelli del 2019.
Ciò farebbe aumentare il consumo di carburante nell’aviazione del 59% circa, considerando tutte le sue tipologie, dal kerosene convenzionale a quello sintetico, passando per i biocarburanti, molti dei quali però sono ricavati da materie prime non realmente sostenibili.
Questo ritmo di crescita, si avverte, è “completamente incompatibile con gli obiettivi di sostenibilità dell’Ue che, per la metà di questo secolo, puntano a zero emissioni nette di gas serra”.
Gli aerei in partenza dagli aeroporti dell’Ue, secondo TE, al 2050 bruceranno ancora 21,1 milioni di tonnellate di kerosene fossile, equivalenti all’estrazione di 1,9 miliardi di barili di petrolio all’anno.