L’Inail ha pubblicato una guida per il soccorso del lavoratore che opera in quota.
Il documento – spiega l’Istituto Nazionale – riguarda tutte le attività che portano il lavoratore a più di due metri di altezza rispetto al piano stabile (art. 107, d.lgs. 81/2008) e che lo espongono a importati rischi, come:
- traumi derivanti da cadute dall’alto possono essere causati principalmente da impatto contro ostacoli;
- effetto pendolo e conseguente urto contro ostacoli;
- decelerazioni rapide impresse dal sistema di arresto caduta;
- errato utilizzo del sistema di arresto caduta.
Oltre ai traumi alla colonna vertebrale, spiega la guida, possono esserci ulteriori conseguenze legate per esempio a una caduta, che può danneggiare gli organi interni a causa della loro inerzia durante l’arresto. Se infatti la colonna vertebrale è trattenuta dalla massa muscolare, cuore, polmoni, intestino e gli altri organi formano un insieme libero di muoversi e risultano per questo più influenzati dagli effetti derivanti da decelerazioni rapide.
Nonostante le casistiche siano tante, molti soggetti infortunati potrebbero essere soccorsi efficacemente seguendo le indicazioni riportate in questo fact sheet, che alleghiamo di seguito.