Pacchi in metropolitana: una rivoluzione a zero emissioni della logistica urbana

Il modello di Madrid per trasportare i pacchi e-commerce dalle periferie al centro urbano e all’interno della Zona a Basse Emissioni. Un'idea replicabile, non senza alcune criticità.

ADV
image_pdfimage_print

In molte città europee, l’espansione dell’e-commerce sta modificando la mobilità urbana, contribuendo ad aggravare congestione stradale, emissioni e pressione sulle infrastrutture.

Le consegne dell’ultimo miglio sono spesso inefficienti: veicoli sottoutilizzati, tragitti ripetuti e tempistiche sempre più ristrette rendono il sistema poco sostenibile.

Per rispondere a questa problematica, Madrid ha avviato un’iniziativa che utilizza la rete della metropolitana per convogliare i pacchi verso il centro città, con l’obiettivo di ridurre il traffico in superficie e contenere l’impatto ambientale.

Il modello “M4G” per città congestionate

Nella capitale spagnola si consegnano ogni giorno circa 800mila pacchi, una cifra destinata ad aumentare nei prossimi anni.

Il trasporto merci rappresenta oggi circa il 38% del traffico urbano e si stima che possa raggiungere il 47% entro la fine del 2025.

Di fronte a questi numeri, l’amministrazione locale ha scelto di sperimentare un nuovo modello logistico denominato “M4G – Metro for Goods” che riduce il numero di furgoni in circolazione, utilizzando treni della metropolitana per trasportare i pacchi verso le aree centrali.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto europeo DELPHI (2023–2026), volto a sviluppare soluzioni integrate di trasporto passeggeri-merci in ambito urbano.

Madrid è tra le prime città europee ad aver testato questo approccio, attraverso due progetti pilota che hanno coinvolto in particolare la Metro de Madrid e alcuni operatori logistici.

Il primo è stato sperimentato su una linea metropolitana meno centrale, a sud della città, concentrandosi in particolare sul come distribuire i pacchi all’interno dei treni.

Il secondo pilota ha replicato l’esperienza in una zona più centrale, ricompresa nella Low Emissions Zone (LEZ o Zona a Basse Emissioni), permettendo anche di sperimentare soluzioni per lo smistamento delle merci nelle stazioni attraverso la creazione di micro-hub.

Vediamo i test più nel dettaglio.

Progetto pilota I: organizzazione del servizio/treno per trasportare pacchi

A settembre 2024 è stata avviata la prima sperimentazione, in collaborazione con GLS Spagna.

Sulla linea 12 – MetroSur (serve il sud di Madrid) è stato attivato un servizio dedicato al trasporto dei pacchi, operativo ogni giorno tra le 19 e le 20, quindi al di fuori delle ore di punta.

Per il carico dei pacchi sui treni della metropolitana sono stati impiegati carrelli con dimensioni simili a quelle degli Euro Pallet, alti circa 1,8 metri e capaci di contenere fino a 500 kg.

Ogni carrello trasportava tra gli 80 e i 100 pacchi e veniva posizionato in corrispondenza delle porte del treno.

Durante il test sono state utilizzate al massimo due carrozze per il trasporto, sulle sei totali disponibili, lasciando margine per un’eventuale espansione del servizio. A pieno carico, un treno avrebbe potuto trasportare oltre 7.000 pacchi per viaggio.

Le fermate sono state previste in quattro stazioni: Universidad Rey Juan Carlos, Alcorcón Central, Hospital Severo Ochoa ed El Bercial. Le operazioni di carico e scarico non hanno mai superato i tre minuti, e i pacchi sono rimasti sempre sotto la custodia del personale di Metro de Madrid fino alla consegna agli operatori logistici.

Nel corso del periodo di sperimentazione sono stati trasportati complessivamente 26.000 pacchi, con una media di circa 700 al giorno.

Il servizio è stato progettato per non interferire con la mobilità dei passeggeri, senza alcuna riduzione delle frequenze né modifiche ai treni esistenti.

Progetto pilota II: micro-hub nelle stazioni e consegna dei pacchi nella LEZ

Nell’aprile successivo è partita la seconda fase di test, che ha esteso il modello alla linea 3 della metropolitana coinvolgendo la società di distribuzione CITYlogin.

L’obiettivo era consegnare i pacchi nella Zona a Basse Emissioni di Madrid (area in celeste) senza ricorrere all’uso di furgoni.

In questa fase, circa 400 pacchi al giorno – per un totale di 7.000 durante l’intero periodo di prova – sono partiti da un centro logistico situato a Toledo, città a breve distanza da Madrid.

Dopo aver raggiunto Madrid con un camion elettrico, sono stati depositati alle 5 del mattino presso la stazione della metro di “Villaverde”.

Da lì, un treno passeggeri ancora non in servizio li ha trasportati fino alle stazioni di “Embajadores” o “Plaza de España”, entrambe attrezzate con micro-hub per lo smistamento delle merci.

La distribuzione dell’ultimo miglio è avvenuta tra le 9 e le 9,30, a cura di corrieri a piedi o con cargo bike, operando interamente all’interno della LEZ di Madrid.

Infrastrutture esistenti e interoperabilità

Uno dei principali punti di forza del progetto è l’utilizzo delle infrastrutture esistenti, come treni e stazioni, senza la necessità di nuovi investimenti strutturali.

L’80% delle stazioni della metropolitana di Madrid è già dotato di ascensori, facilitando così il trasporto dei carrelli carichi di pacchi. Non sono stati acquistati nuovi treni né modificati gli orari del servizio passeggeri: l’intero sistema si basa sull’ottimizzazione degli spazi disponibili e sull’impiego strategico delle fasce orarie meno congestionate.

I micro-hub allestiti all’interno delle stazioni (visibile in foto) consentono lo stoccaggio temporaneo delle spedizioni e la loro suddivisione per la distribuzione locale.

In prospettiva, si prevede l’integrazione di locker automatizzati e l’estensione del servizio a più operatori, con un sistema tariffario proporzionale.

Risultati attesi e impatti stimati

Secondo i dati forniti da Metro de Madrid, se solo il 4% dei pacchi quotidiani venisse trasportato in metropolitana, si potrebbe evitare la circolazione di circa 350 furgoni al giorno, con una riduzione stimata di 35.000 km giornalieri sulle strade urbane.

Questo si tradurrebbe in un risparmio annuo di circa 5 milioni di euro in esternalità sociali e ambientali, tra minori emissioni, traffico e incidenti evitati.

È un modello replicabile?

Il progetto di Madrid è un modello scalabile di integrazione tra mobilità e logistica urbana, facilmente replicabile in altri contesti cittadini.

Attualmente, Metro de Madrid sta collaborando con la metropolitana di Nuova Delhi per introdurre l’iniziativa anche nelle sue stazioni. Sarà la prima esperienza di questo tipo nella regione dell’Asia meridionale e del Pacifico.

Gli elementi chiave per la sua replicabilità sono:

  1. una rete metropolitana capillare
  2. la disponibilità di spazi all’interno delle stazioni per la realizzazione di micro-hub
  3. un coordinamento efficace tra operatori pubblici e privati
  4. un adeguamento normativo che consenta l’interoperabilità tra il trasporto passeggeri e quello delle merci.

Anche nelle città prive di una metropolitana è possibile avvicinarsi a questo approccio. Un esempio è quello di Karlsruhe, in Germania, dove – nell’ambito del progetto Urbane (2022-2026) – si sta sperimentando l’uso di veicoli automatizzati per le consegne, che si muovono sulla rete tranviaria urbana per effettuare l’ultimo miglio.

Un’altra esperienza interessante è quella del progetto ULTIMO, finanziato da Horizon Europe. Questo progetto esplora l’uso di veicoli a guida autonoma per il trasporto combinato di persone e piccoli pacchi in ambito urbano. L’obiettivo, nelle città pilota di Oslo e Ginevra, è dimostrare come questi veicoli possano adattarsi in modo flessibile alla domanda, passando dal trasporto passeggeri a quello delle merci in base agli orari e alle esigenze operative.

Cosa manca per diffondere il modello?

Nonostante i primi positivi risultati, non mancano le criticità. L’attuale quadro normativo, ancora pensato per settori separati, spesso ostacola l’integrazione tra mobilità e logistica. Manca una governance unitaria capace di coordinare trasporti, distribuzione urbana e pianificazione del territorio.

Inoltre, è fondamentale il coinvolgimento attivo di cittadini e operatori, condizione essenziale per garantire l’accettazione e il successo del nuovo modello.

Madrid sta dimostrando che una logistica urbana più efficiente e sostenibile è possibile, sfruttando le potenzialità del trasporto pubblico esistente. Per renderla una realtà diffusa servono ora visione strategica, investimenti mirati e una forte collaborazione tra istituzioni e operatori.

ADV
×
0
    0
    Carrello
    Il tuo carrello è vuotoRitorna agli abbonamenti
    Privacy Policy Cookie Policy