Obiettivi 2030, dopo la sentenza della Corte costituzionale la Germania li rialza: CO2 giù del 65%

Berlino corregge il tiro dopo la storica sentenza della Corte costituzionale, che ha in parte bocciato gli impegni climatici tedeschi.

ADV
image_pdfimage_print

Si fanno già sentire sul governo tedesco gli effetti della sentenza della Corte costituzionale che ha in parte bocciato la legge clima del 2019, ritenendo che le sue misure non facciano abbastanza per ridurre le emissioni di CO2.

A pochi giorni di distanza dal pronunciamento, infatti, Berlino ha annunciato che presenterà (presumibilmente la settimana prossima) una serie di modifiche alla normativa esistente, in modo da rafforzare gli obiettivi climatici.

Queste le principali novità, riportate dalle agenzie di stampa, su cui hanno già concordato socialdemocratici e conservatori che formano la coalizione di governo di Angela Merkel:

  • ridurre le emissioni di CO2 del 65% al 2030 (obiettivo attuale: 55%), in confronto ai livelli del 1990;
  • nuovo traguardo al 2040, oggi assente: 88% di riduzione della CO2;
  • raggiungere la neutralità climatica nel 2045, cinque anni prima di quanto previsto nella legge clima.

La sentenza della massima corte federale tedesca è storica perché, per la prima volta, ha dichiarato parzialmente incostituzionale una legge con motivazioni che fanno riferimento alla necessità di contrastare con più forza e urgenza il cambiamento climatico e tutelare i diritti delle future generazioni.

A febbraio 2020, un gruppo di giovani attivisti climatici, tra cui Luisa Neubauer di Fridays for Future, con il supporto di alcune associazioni ambientaliste, tra cui Germanwatch e Greenpeace, si era rivolto alla Corte costituzionale contro la legge clima (Bundes-Klimaschutzgesetz).

Gli attivisti denunciavano che la normativa tedesca era troppo debole per quanto riguarda gli obiettivi di protezione climatica, mettendo così a rischio i loro diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, come quelli della libertà, della proprietà e della salute.

In particolare, i giudici hanno stabilito che la legge del 2019, non avendo fissato traguardi sulla riduzione delle emissioni per gli anni successivi al 2030, è rimasta vaga su come si potrà raggiungere la neutralità climatica entro metà secolo.

ADV
×
0
    0
    Carrello
    Il tuo carrello è vuotoRitorna agli abbonamenti
    Privacy Policy Cookie Policy