La versione definitiva del Piano Nazionale integrato Energia e Clima (Pniec) migliora l’obiettivo di termica rinnovabile prodotta dalle bioenergie aumentandolo da 6,1 a 7,5 Mtep al 2030.
Il nuovo obiettivo è stato messo nero su bianco nell’ultima versione del documento consegnato alla Commissione europea lo scorso 1° luglio dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Un risultato importante per la filiera legno-energia, che rappresenta la prima fonte di energia rinnovabile in ambito termico in Italia, e che testimonia l’efficacia delle azioni di Aiel in favore di un approccio realistico e tecnologicamente neutro nel perseguimento della decarbonizzazione.
Un piano nazionale ambizioso per l’energia termica
In base allo scenario nazionale elaborato per il Piano, il contributo delle fonti rinnovabili al soddisfacimento dei consumi energetici nazionali nel settore termico al 2030 sarà pari al 35,9%.
Si prevede un andamento sostanzialmente stabile dei consumi di biomassa solida, pari a circa 7,5 Mtep, e una crescita molto sostenuta del biometano e delle pompe di calore.
Ad oggi, nel settore termico poco meno del 20% dei consumi energetici complessivi proviene da fonti rinnovabili.
In particolare, nel 2021 sono stati consumati circa 11,1 Mtep di energia termica da Fer, di cui circa 10,7 Mtep in modo diretto (attraverso caldaie individuali, stufe, camini, pannelli solari, pompe di calore, impianti di sfruttamento del calore geotermico) e circa 0,4 Mtep sotto forma di consumi di calore derivato (ad esempio attraverso sistemi di teleriscaldamento alimentati da biomasse).
Le proiezioni attuali del Pniec indicano che le bioenergie saranno la principale fonte rinnovabile nel settore termico al 2030, coprendo oltre il 43% del calore rinnovabile: un aumento significativo rispetto al 32% previsto nella versione precedente del piano.
Sostenibilità e turnover tecnologico
AIEL ribadisce l’importanza di continuare a promuovere il turnover tecnologico per sostituire gli impianti più obsoleti con impianti di riscaldamento a biomassa ad alta qualità ambientale e ad alta efficienza: le moderne tecnologie a biomassa, infatti, garantiscono emissioni di PM10 da 4 a 8 volte inferiori rispetto alle tecnologie più datate.
Per questo l’Associazione sostiene fortemente l’ipotesi, esplicitata all’interno del Pniec, di strutturare misure che favoriscano la ricerca e l’innovazione tecnologica, al fine di migliorare ulteriormente le prestazioni energetiche e ambientali degli impianti a biomassa.
Per il presidente di Aiel, Domenico Brugnoni, “l’aumento dell’obiettivo di termica rinnovabile del Pniec per le bioenergie è un risultato soddisfacente per il settore che è stato possibile anche grazie all’intenso lavoro di confronto svolto dall’associazione”.
“Siamo soddisfatti per questo primo passo avanti verso una decarbonizzazione e la sostenibilità energetica del nostro Paese, ma teniamo alta l’attenzione su innovazione tecnologica e riduzione delle emissioni. Le bioenergie si confermano un pilastro fondamentale nel panorama energetico nazionale anche per il futuro”, dice Annalisa Paniz, Direttrice di Aiel.
La direttrice ha inoltre sottolineato che l’associazione continuerà a lavorare per difendere la strategicità delle bioenergie in Italia, sia nell’ambito della decarbonizzazione energetica sia in quello della gestione del territorio e della valorizzazione del patrimonio forestale nazionale, adottando sempre un’ottica di gestione responsabile e sostenibile delle risorse.