Nuovo decreto biometano, mercati e scenari: intervista a Piero Gattoni del Cib

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Una videointervista con il presidente del Consorzio italiano biogas, incontrato da QualEnergia.it nel corso di Ecomondo-Key Energy a Rimini Fiera.

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I dati diffusi dal Gse sui risultati del sistema di incentivazione del biometano legati al “vecchio decreto” danno un segnale positivo sulla crescita di questo settore in Italia, anche se parliamo ancora di dati distanti dal potenziale. Quali nuovi scenari apre il nuovo decreto Biometano

Qual è il potenziale per questa fonte in Italia? Quali ostacoli impediscono di realizzarlo?

Ne abbiamo parlaro con Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas, che ci ha spiegato come il  nuovo decreto apra un nuovo mercato, quello della produzione del biometano per i settori industriali – come la carta, l’acciaio – che utilizzano molto gas naturale e hanno difficoltà ad elettrificare i consumi.

 

Abbiamo incontrato Gattoni a Ecomondo, a margine di un incontro organizzato dal Cib proprio per illustrare le principali novità contenute nel decreto biometano e i punti su cui porre l’attenzione sotto il profilo procedurale per raggiungere gli obiettivi imposti dal Pnrr, nonché gli step che l’azienda agricola deve seguire per poter produrre biometano.

Il nuovo quadro di riferimento su biometano e biogas, si è spiegato, permetterà al settore agricolo di dare un contributo concreto al superamento della crisi energetica in atto.

Il decreto Biometano, ricordiamo sblocca le risorse del Pnrr per 1,7 miliardi di euro per la costruzione di nuovi impianti e la riconversione di quelli biogas esistenti, con una stima di produzione di più di 2.3/2.5 miliardi di mc entro il 2026, ponendo l’agricoltura in prima linea nel percorso verso la transizione ecologica. Restano, tuttavia, ancora aperti diversi nodi relativi alla fase applicativa di cui il decreto demanda i dettagli a un successivo provvedimento, molto atteso dal settore.

“La digestione anaerobica rappresenta una delle poche tecnologie in grado di creare da subito sinergie tra più filiere produttive. Affinché il biometano possa essere un vettore strategico per la sicurezza energetica del Paese servono regole chiare che promuovano gli investimenti”, ha sottolineato Gattoni.

Nel corso dell’incontro è intervenuto anche Giovanni Perrella, Segreteria tecnica del Dipartimento Energia e clima del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che ha sottolineato che “per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di produzione di biometano fissati dal piano REPowerEu, occorrono importanti aggiornamenti anche a livello comunitario, come ad esempio una maggiore chiarezza sulle biomasse utilizzabili e un ulteriore loro ampliamento che tenga conto delle specificità delle filiere agricole e agroalimentari dei Paesi europei; superare il meccanismo della notifica alla Direzione Generale della Concorrenza dell’Ue e avere procedure veloci di autorizzazione delle aree idonee. Oltre a questo, a livello nazionale sarà necessario lavorare nelle prossime settimane per consentire alle aziende di avviare i lavori.”.

Ha partecipato all’iniziativa anche Davide Valenzano, responsabile Funzione Affari regolatori del Gse, che oltre a chiarire alcuni aspetti ancora in discussione delle procedure applicative, ha evidenziato il lavoro che sta svolgendo il Gestore dei servizi energetici per garantire la maggiore flessibilità possibile nella gestione dei servizi ausiliari.

In questo contesto, ha concluso Gattoni: “E’ importante guardare al nostro settore come una leva di sviluppo strategica ed economica, capace di intercettare innovazione e investimenti, ma anche come interlocutori che possono mettere il proprio know how a disposizione delle Istituzioni per costruire una legislazione più efficace. Continueremo nell’interlocuzione tecnica con il Ministero e il Gse al fine di poter cogliere a pieno le opportunità del Pnrr.”

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