Le non-decisioni del Consiglio europeo sulla crisi energetica: a maggio nuovo piano della Commissione

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In arrivo 50 miliardi di metri cubi/anno di Gnl Usa per il mercato Ue fino al 2030 (15 miliardi di mc nel 2022). Le dichiarazioni di Mario Draghi.

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Il Consiglio europeo che si è chiuso venerdì scorso, 25 marzo, ha rimesso la palla in mano alla Commissione europea per affrontare i temi energetici più importanti, come la fissazione di un tetto ai prezzi del gas e la riforma del mercato elettrico.

Intanto l’Italia si prepara a diversificare le fonti di gas (previsti due nuovi rigassificatori e un piano dettagliato entro un paio di settimane, ha detto Draghi) grazie anche alle prossime forniture di Gnl dagli Stati Uniti.

Entro la fine di maggio 2022, si legge nelle conclusioni del Consiglio, Bruxelles presenterà un piano “globale e ambizioso, elaborato in stretto coordinamento con gli Stati membri”, volto a ridurre “gradualmente, quanto prima” la dipendenza europea dalle importazioni russe di combustibili fossili.

Intanto dagli Stati Uniti arriveranno 50 miliardi di mc/anno di gas naturale liquefatto destinato al mercato Ue fino al 2030 per sostituire circa un terzo delle attuali importazioni di gas dalla Russia, con almeno 15 miliardi di mc aggiuntivi previsti già nel 2022.

La formula di prezzo delle forniture americane di Gnl, si legge nella dichiarazione congiunta Usa-Ue, dovrebbe riflettere “i fondamentali del mercato a lungo-termine e la stabilità della cooperazione tra domanda e offerta” e dovrebbe anche includere la considerazione del prezzo spot del gas all’Henry Hub e di “altri fattori stabilizzanti”.

Il premier italiano, Mario Draghi, in conferenza stampa al termine del vertice che ha riunito i capi di Stato e di governo, ha affermato che per maggio avremo “una proposta della Commissione sulla possibilità – quindi non è detto che ci sia – di spacchettare la formazione del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas” come chiesto da Italia, Spagna, Portogallo e Grecia, mentre diversi altri Paesi, Germania in primis, finora si sono opposti a cambiare le regole dei mercati energetici.

In sostanza, evidenzia il documento conclusivo, Consiglio e Commissione dovranno esaminare se e in che modo le soluzioni a breve termine presentate dalla Commissione alla vigilia del Consiglio europeo – sostegno diretto ai consumatori, aiuti di Stato, fiscalità (riduzione accise e Iva), massimali di prezzo, misure regolamentari come contratti per differenza – contribuirebbero a ridurre il prezzo del gas, tenendo conto delle circostanze nazionali.

Si è deciso, ha spiegato Draghi, che “la Commissione discuterà ed esplorerà tutte queste opzioni con quelli che sono stati definiti gli stakeholders, sicuramente sono le grandi società petrolifere, quelle elettriche e quelle di distribuzione. Ci sarà quindi un consiglio dei ministri dell’energia che parteciperà a questa discussione”.

Sull’accordo Usa-Ue per il Gnl, Draghi ha dichiarato che “la questione importante è vedere se noi disponiamo dei rigassificatori: oggi ne abbiamo in funzione tre, di cui uno molto grande e gli altri due un po’ più piccoli. La disposizione che è stata data […] al ministro Cingolani che l’ha trasmessa alla Snam è di acquistare altri due rigassificatori, che sostanzialmente sono navi galleggianti”.

“Le speranze di una diversificazione che proceda con una certa rapidità ci sono […] – ha aggiunto il premier – Immagino che i progressi saranno significativi e anche rapidi per le prime quantità: noi riusciremo a diversificare rapidamente fino al 30, al 40, al 50%. Poi invece, man mano che ci avviciniamo al 100%, diventerà sempre più difficile […]. Non posso dare però ancora cifre: è presto. Ma io penso che entro un paio di settimane saremo in grado di presentare al Paese un piano di diversificazione dettagliato”.

Per quanto riguarda gli approvvigionamenti di gas per il prossimo inverno, infine, il Consiglio europeo ha sottolineato che “il rifornimento degli stoccaggi di gas in tutta l’Unione dovrebbe iniziare il prima possibile, tenendo debitamente conto delle misure nazionali di preparazione”.

Il Consiglio ha anche invitato la Commissione “a prendere tutte le iniziative necessarie entro maggio 2022″ per sviluppare un mercato interno dell’energia elettrica “solido e pienamente interconnesso”.

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