Legge di Bilancio 2020, come funziona la nuova plastic tax

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La spiegazione dell'Agenzia delle Entrate.

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Come noto, la legge di Bilancio 2020 (vedi la nostra raccolta con testo, sintesi e analisi delle misure) ha introdotto la dibattuta tassa sulla plastica, nota come , plastic tax, per la salvaguardia dell’ambiente (articolo 1, commi da 634 a 658 della).

La plastic tax –  spiega l’Agenzia delle Entrate in un intervento che riportiamo qui in arte – entra nel nostro sistema tributario, esplicando i primi effetti dal primo giorno del secondo mese successivo alla pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli che, entro maggio, dovrà definire le modalità attuative della norma.

La cosa certa è che sarà pari a 0,45 euro per ogni chilogrammo di materia plastica (niente è dovuto se il tributo risulta pari o inferiore a 10 euro), che dovrà essere versata tramite modello F24 con possibilità di compensazione con altre imposte e contributi e che, in caso di pagamento non dovuto, si potrà chiederne il rimborso entro due anni dalla data del pagamento, a pena di decadenza.

I beni interessati dalla nuova imposta sono i Macsi (piatti, posate e bicchieri monouso in plastica, buste, bottiglie e contenitori in tetrapak, pellicole, cioè quegli oggetti pensati, progettati e venduti per essere usati una sola volta nel loro ciclo di vita) ma con alcune eccezioni, come ad esempio i prodotti compostabili (conformi alla norma Uni En 13432:2002) o frutto dell’attività di riciclo, i dispositivi medici e i contenitori di medicinali.

I debitori d’imposta – spiega l’Agenzia –  sono individuati in base alla provenienza dei Macsi. Se realizzati in Italia, obbligato è il fabbricante (non è considerato tale chi produce manufatti utilizzando come materia prima o semilavorati altri Macsi sui quali l’imposta sia dovuta da un altro soggetto), quando provengono da Paesi Ue l’acquirente “commerciante” o, se a comprare è un consumatore finale, il cedente, infine, quando i Macsi arrivano da Stati extra Ue, l’importatore. La plastic tax diviene esigibile al momento dell’immissione in consumo (cessione o acquisto). Naturalmente il tributo non è dovuto quando i Macsi costruiti in Italia valicano i confini nazionali.

L’accertamento della nuova imposta avverrà sulla base di dichiarazioni trimestrali presentate dagli obbligati all’Agenzia delle dogane e dei monopoli entro la fine del mese successivo al trimestre solare a cui la dichiarazione si riferisce. Nello stesso termine sarà necessario versare il dovuto. A “monitorare” la correttezza degli adempimenti saranno i funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli delle dogane e dei monopoli. L’amministrazione doganale, in particolare, si occuperà anche della riscossione dell’imposta relativa ai Macsi provenienti da Paesi extra Ue.

Infine, con i commi da 653 a 658, la legge di bilancio 2020 concede, alle imprese produttrici di Macsi, un credito d’imposta nella misura del 10% delle spese sostenute nel 2020 per l’adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione di manufatti compostabili (i costi sostenuti per l’acquisizione delle conoscenze relative al suddetto adeguamento rientrano, invece, nel credito di imposta formazione 4.0, introdotto dal Bilancio per il 2018). Un’agevolazione che si incardina nel perimetro del Piano nazionale sulla plastica sostenibile.

Il credito, riconosciuto fino a un importo massimo di 20mila euro per ciascun beneficiario (nel limite complessivo di 30 milioni di euro per il 2021), deve essere utilizzato esclusivamente in compensazione. Va indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel corso del quale interviene il provvedimento di concessione e in quelle riguardanti i periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo. Le disposizioni applicative del credito d’imposta arriveranno con un decreto interministeriale dei ministri dell’Ambiente, dell’Economia e Finanze e Sviluppo Economico.

Si veda anche la nostra raccolta “Tutto sulla legge di Bilancio 2020”

Tutto sulla legge di Bilancio 2020

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