Mentre oggi, in Polonia, a Katowice ha preso il via la 24esima Conferenza delle parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul clima, che andrà avanti fino a 14 dicembre, l’Italia è al lavoro sul suo Piano Clima ed Energia.
Come sappiamo, il Piano deve essere presentato dal Governo e messo in consultazione entro fino anno, cioè tra meno di un mese, per poi essere inviato all’UE entro la fine nel 2019.
La settimana scorsa, al Forum QualEnergia, il sottosegretario MiSE con delega all’energia, Davide Crippa, ha spiegato quali saranno le direttrici fondamentali del Piano:
Come emerge dalla breve intervista, rinnovabili e comunità dell’energia saranno centrali nella strategia italiana.
Sempre durante il Forum però (video del convegno sotto, dal minuto 00:40) Crippa ha annunciato sulle fonti pulite un obiettivo più prudente rispetto a quello che molti speravano.
Almeno in una prima fase, si punterà infatti solo al 30% e non a quel “raddoppio delle produzione da rinnovabili” (oggi già oltre il 17% dei consumi finali) annunciato dal vicepremier e ministro Luigi Di Maio.
Partire con un target del 32%, ha osservato Crippa, potrebbe essere “una scelta problematica che richiederebbe un investimento elevato e il rischio di gap e che altri Paesi possano accontentarsi di traiettorie più modeste grazie allo sforzo italiano.”