Gli investimenti in rinnovabili e reti nel nuovo piano strategico Enel

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Presentato il Piano 2025-2027 dell'azienda: 12 miliardi per le fonti rinnovabili, con una preferenza per eolico onshore, idroelettrico e batterie, e 26 miliardi per le reti.

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Nel suo Piano strategico 2025-2027 Enel ha previsto investimenti totali lordi per circa 43 miliardi di euro, in aumento di circa 7 miliardi di euro rispetto al precedente.

Fondi che verranno destinati a tre diverse aree geografiche, in proporzione al relativo contributo all’EBITDA dell’azienda, cioè il margine lordo operativo, calcolato sottraendo dal reddito netto le spese della società su interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti.

Le principali aree di investimento saranno quindi:

  • Europa, con circa il 75% degli investimenti totali lordi;
  • America Latina, con il 25%;
  • Nord America, con il 25%.

Nelle rinnovabili l’azienda conta di investire circa 12 miliardi di euro, “cogliendo anche opportunità brownfield con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la redditività”. Si conferma quindi il ridimensionamento negli investimenti Fer, se si pensa che – per un confronto – il piano triennale 2022-2024 stanziava 70 milioni nel settore.

Enel prevede di aggiungere circa 12 GW, con un mix tecnologico che prediligerà eolico onshore, idroelettrico e batterie: insieme rappresenteranno il 70% della nuova potenza installata, che in totale dovrebbe raggiungere 76 GW nel 2027.

A proposito di idroelettrico, la scorsa settimana la controllata spagnola Endesa ha firmato un accordo con Corporaciòn Acciona Energìas Renovables per l’acquisizione di un portafoglio di impianti composto da 34 centrali idroelettriche, localizzate nel nord-est della Spagna, per una capacità installata complessiva di 626 MW che nel 2023 ha generato circa 1,3 TWh.

Si tratta della prima grande acquisizione gestita dal Ceo Flavio Cattaneo da quando è alla guida della multinazionale.

Tornando al Piano 2025-2027, la produzione totale di energia rinnovabile del Gruppo è prevista in aumento di oltre il 15% in tutte le aree di investimento, principalmente in Europa e negli Stati Uniti, che contribuiranno per circa il 55% alla produzione totale di energia rinnovabile nel 2027.

Gli investimenti lordi nelle rinnovabili, da un punto di vista geografico, saranno destinati per circa il 65% in Europa (di cui circa il 34% in Italia e circa il 31% in Iberia), mentre la restante parte sarà divisa tra America Latina e Nord America.

Sulle Fer Enel si è posta nel 2021 l’obiettivo di mobilitare 210 miliardi di euro tra il 2021 e il 2030, 170 dei quali in investimenti diretti e i restanti 40 provenienti da soggetti terzi, per raggiungere entro il 2030 una capacità rinnovabile di circa 154 GW.

Le reti saranno interessate da investimenti pari a circa 26 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto al precedente piano. Circa il 78% di questi investimenti riguarderà progetti in Italia e in Spagna, “Paesi caratterizzati da quadri regolatori favorevoli a incentivare gli investimenti”, e circa il 22% in America Latina. In particolare, il Gruppo prevede di investire:

  • in Italia, oltre 16 miliardi di euro;
  • Spagna e Portogallo, circa 4 miliardi di euro;
  • in America Latina, quasi 6 miliardi di euro.

Come comunicato a inizio novembre dall’azienda, gli investimenti nelle reti nei primi nove mesi del 2024 ammontano a 4,2 miliardi di euro, in aumento dell’11,7% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Obiettivi di sostenibilità e ricavi

In generale, le fonti di finanza sostenibile rappresenteranno nel 2027 circa il 75% dell’indebitamento lordo totale, con un incremento di 5 punti percentuali rispetto all’obiettivo del Piano precedente.

Sul fronte della sostenibilità ambientale, Enel intende proseguire con la riduzione delle proprie emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra, confermando l’obiettivo di chiudere tutti i rimanenti impianti a carbone entro il 2027 “previa autorizzazione delle autorità competenti”.

Per quanto riguarda la riconversione di questi ultimi, verranno valutate le “migliori tecnologie disponibili, sulla base delle esigenze indicate dai gestori delle reti di trasmissione”. Confermata anche l’ambizione di raggiungere zero emissioni in tutti gli Scope entro il 2040.

Secondo un’analisi pubblicata a marzo dall’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (Ieefa, think tank globale basato negli Stati Uniti), sebbene nel 2023 l’azienda abbia ridotto la sua quota di produzione termoelettrica (gas e carbone) al 27%, rispetto al 39% dell’anno precedente, aumentando la quota da rinnovabili al 61% (49% nel 2022), non è certo che la riduzione delle emissioni sia sufficiente a raggiungere l’obiettivo di performance delle obbligazioni legate alla sostenibilità”.

Enel in risposta ha precisato che il suo impegno a contrastare il cambiamento climatico “è stato certificato da parte della Science Based Target Initiative (SBTi), che l’ha decretato in linea con la limitazione del riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C, dunque allineata con il più ambizioso obiettivo dell’Accordo di Parigi relativo alla temperatura e adottato dalle Nazioni Unite nel 2015.

Il Piano prevede anche alcune stime sull’EBITDA ordinario, che dovrebbe superare i 70 miliardi di euro. Si attendono circa 27 miliardi riferiti dal business delle reti, 4 miliardi relativi alla generazione di elettricità coperta da schemi regolatori di lungo termine, 23 miliardi riferiti a Power Purchase Agreements (PPA), principalmente in America Latina e in Nord America e circa 10 miliardi provenienti dai clienti finali con volumi venduti a prezzi fissi.

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